Basket in carrozzina

Storia

Il basket in carrozzina nasce dopo la seconda guerra mondiale negli ospedali militari americani, lo praticavano i veterani di guerra per riabilitarsi. In Europa la pallacanestro in carrozzina arrivò grazie al dr. Ludwig Guttmann che ideò e organizzò i primi giochi per disabili a Stoke Mandeville, nel 1958. 

In Italia il primo esempio di basket in carrozzina trova riscontro nell'attività del Centro Paraplegici di Ostia: la squadra italiana per lunghi anni primeggiò in Europa, soprattutto grazie alle felici condizioni in cui potevano operare i tecnici italiani presso il centro di Ostia, una vera oasi nella pratica dello sport in cui i disabili erano seguiti da un o staff di altissimo livello coordinati dal direttore Prof. Antonio Maglio, personaggio determinante e motore di tutte le iniziative.


Regolamento

Prima di iniziare ufficialmente l'attività, tutti gli atleti sono sottoposti a una valutazione sul campo da parte di una Commissione Classificatoria. In base alle capacità funzionali residue, a ogni giocatore viene così assegnato un punteggio che in Italia va da 1 a 4,5. Cioè a un handicap maggiore (e quindi a potenzialità fisiche minori come, ad es. un paraplegico con scarso o nullo controllo del tronco) corrisponde un punteggio di 1 punto e, viceversa, a un handicap meno importante (es. un amputato a una gamba sotto il ginocchio) corrisponde il punteggio maggiore. 

Sempre in Italia, è possibile schierare in campo, tra gli altri, un giocatore normodotato, classificato come punto 5. Ogni squadra nel campionato italiano può schierare un solo giocatore normodotato, mentre nelle competizioni europee lo stesso è escluso.

Al fine di garantire il massimo equilibrio tra le squadre in campo, durante le partite la somma dei valori di ogni quintetto non deve superare i 14,5 punti. Con la regola dei 14,5 punti in campo una squadra che schiera, ad esempio, due amputati da 4,5 è costretta a ricorre a giocatori con una bassa classificazione per non superare tale quota.

Per il resto non esistono sostanziali differenze di regolamento rispetto al basket per normodotati. 
Le attrezzature sono identiche; le dimensioni del campo (28m x 15m), l’area di linee tiro da tre punti, la linea di tiro libero, l’altezza del canestro (posto a 3,05 metri dal pavimento) corrispondono perfettamente a quelle della pallacanestro in piedi.

Infrazioni

Nel basket in carrozzina sono previste delle infrazioni specifiche di questa disciplina. In particolare non è consentito:

  • sollevarsi dal sedile della carrozzina (è considerato un fallo tecnico);
  • un giocatore, in possesso di palla, senza effettuare un palleggio, non può imprimere più di due spinte alla propria carrozzina. Il giocatore, prima di imprimere una terza spinta, dovrà necessariamente eseguire un palleggio;
  • sollevare da terra contemporaneamente le due ruote posteriori con la palla in mano;
  • un giocatore è considerato fuori campo nel caso in cui le ruote piccole o grandi della carrozzina tocchino o superino le linee di delimitazione del campo.

In sostanza si può dire che il basket in carrozzina è uno dei pochi sport paralimpici che schiera contemporaneamente in campo atleti con diversi tipi di disabilità e soprattutto diverso potenziale fisico.