Diffusione della cultura paralimpica, educare ai valori contenuti in essa. Fin qui tutto normale. Una delle mission di Briantea84 è quella di incontrare i giovani nelle scuole - oltre che negli oratori e nelle società sportive -, per parlare di sport e di tutte le sue sfaccettature. Ma se le scuole sono chiuse? La pandemia di COVID-19 ha costretto a un cambio di modalità e strumenti. Virtuale contro reale. Intatte le emozioni.
BE INSPIRED - Per la società brianzola si tratta di un vero e proprio lavoro impostato e rodato da oltre dieci anni, fatto di contatti, pianificazione e organizzazione dei singoli incontri sia in orario scolastico che extra. In questa settimana, a partire da lunedì 23 marzo, cinque giocatori biancoblù si sono cimentati in una lezione online durante le ore di Scienze Motorie del professor Oscar Pedretti - preparatore fisico di Briantea84 e della Pallacanestro Cantù -. In 4 giorni sono stati incontrati virtualmente un centinaio di studenti tra le prime e le seconde medie dell’Istituto Comprensivo di Figino Serenza (Co), in una modalità che ha permesso di proseguire parzialmente il percorso.
I progetti nelle scuole, da ormai cinque anni, si svolgono sotto le insegne di “Io tifo positivo”, per diffondere il messaggio #Innamorati dello sport e per animare la curva ufficiale delle partite di basket in carrozzina di Serie A al PalaMeda. Oltre 5000 giovani, tra studenti e genitori degli istituti primari e secondari di 5 province lombarde, incontrati in questi anni.
“Crediamo molto in questo progetto - ha commentato Alfredo Marson, presidente di Briantea84 -, l’imperativo è quello di essere sempre presenti e lavorare con i giovani. Riuscire a farlo anche ora, quando tutto si è fermato, è particolarmente importante. I ragazzi sono il futuro, ci danno gli stimoli necessari per continuare a guardare avanti ed essere positivi in questo momento molto duro. Durante le partite di basket in carrozzina mi agito facilmente, non mi dimenticherò mai quella volta in cui un ragazzino mi ha fatto notare quanto stessi esagerando. Un’immagine che da un lato mi è rimasta impressa, dall’altro è testimonianza che tutte le nostre energie spese in questi percorsi non sono vane, ora dobbiamo adattarci alla situazione e sicuramente questi incontri virtuali possono produrre i loro frutti. Durante le partite casalinghe il PalaMeda è un tripudio di bandiere e striscioni. Un ringraziamento va sicuramente a tutto lo staff che lavora dietro a questo fantastico progetto”.
“Stiamo vivendo un momento storico unico che sta mettendo tutti alla prova - hanno dichiarato Claudia Cecini e Tony Supino, responsabili del progetto Io Tifo Positivo -. Non dobbiamo scoraggiarci, possiamo approfittare di questi giorni per gustare la bellezza dei piccoli gesti da vivere insieme ai nostri cari. Abbiamo l’opportunità di allenare anche la nostra capacità di reagire, utilizzando l’intelligenza e il nostro senso di responsabilità. Teniamoci pronti e l’emergenza passerà in fretta. E allora sarà ancora più bello ritrovarsi a scuola, in palestra, sui campi da gioco e per strada. Appena arriverà quel giorno, noi saremo pronti con il solito entusiasmo di sempre per nuovi incontri da vivere insieme”.
Oscar Pedretti - preparatore fisico Briantea84 Cantù e Pallacanestro Cantù -: “Per me è importante fare questo tipo di incontri con gli studenti, soprattutto in un periodo che ci vede lontani dalla normale didattica. L’obiettivo è quello di stimolarli, come è stato in questo caso con la partecipazione di alcuni degli atleti della UnipolSai Briantea84 Cantù. I giocatori si sono dimostrati partecipativi e molto disponibili, soprattutto mettendosi nella modalità virtuale. Non avevo nessun dubbio sulla buona riuscita degli incontri visto che per i giocatori biancoblù si tratta della quotidianità”.
Jacopo Geninazzi - capitano UnipolSai Briantea84 Cantù -: “Durante l’anno siamo sempre presenti nelle scuole per incontrare i ragazzi. Con Briantea84 promuoviamo lo sport paralimpico, portando le nostre storie che possano essere di ispirazione per gli studenti. In questo periodo un po’ particolare abbiamo avuto la possibilità di partecipare a delle lezioni online che ci hanno permesso di continuare il nostro lavoro. Devo dire che dopo i primi secondi in cui mi sono sentito un po’ stranito per non essere fisicamente in una palestra o in un’aula, poi è stato tutto molto semplice. I ragazzi si sono dimostrati a loro agio senza la solita preoccupazione del rompere il ghiaccio per fare una domanda. Ho parlato agli studenti sul tema dei corretti stili di vita, argomento importante in questo momento in cui siamo tutti a casa. Non vedo l’ora di poter tornare a incontrare i ragazzi per poi vederli sugli spalti del PalaMeda”.
Filippo Carossino - Atleta UnipolSai Briantea84 Cantù: “Questo incontro, seppur online, mi ha fatto riassaporare un po’ di normalità. Il nostro calendario di appuntamenti nelle scuole è fitto, durante l’anno siamo sempre presenti tra i ragazzi. Ho avuto la possibilità di avere un po’ di quotidianità in questo periodo. Ringrazio gli studenti per la loro curiosità dimostrata attraverso domande poste da una tastiera, non è semplice. Siamo arrivati anche online e questo è l’importante. Sono contento, spero di vedere presto i ragazzi al palazzetto non appena questo periodo sarà concluso”.
Simone De Maggi - Atleta UnipolSai Briantea84 Cantù: “È stato molto interessante interagire con gli studenti in questo nuovo modo, continuando la nostra mission di far scoprire loro il mondo paralimpico, importante già dalla loro età. Se solo a qualcuno fossimo riusciti a piantare un piccolo semino di ambizione e voglia di vivere, come accade spesso negli altri nostri appuntamenti, potrò ritenermi soddisfatto”.
Laura Morato - Atleta UnipolSai Briantea84 Cantù: “All’inizio dubitavo nel mettermi in gioco davanti a uno schermo, sono abituata al contatto visivo con la classe come quando andiamo fisicamente nelle scuole. Lì ho la possibilità di guardare le espressioni di tutti, con sguardi pieni di curiosità e domande. Ho provato e, anche se virtualmente, l’importante è stato far arrivare il messaggio che quotidianamente cerchiamo di trasmettere. È stata un’esperienza curiosa e divertente, contenta di riuscire a portare avanti questo progetto nonostante il momento di emergenza. Le scuole credono fortemente in questo percorso”.
Francesco Santorelli - Atleta UnipolSai Briantea84 Cantù: “In questo periodo a casa, parlare virtualmente è l’unico modo per poter continuare il percorso nelle scuole con i ragazzi. È una situazione atipica, le sensazioni sono strane. Sono contento, però, di poter dare una mano con la mia storia a stimolare e spronare i giovani a non fermarsi al primo ostacolo”.