Dopo le alterne vicende delle due contendenti, sabato sera si saprà chi sfiderà il Santa Lucia Roma nella finale scudetto 2014. A Seveso si gioca Gara3 delle semifinali play-off (inizio ore 20.30), con l’incontro bollentissimo tra i Campioni d’Italia in carica e il Santo Stefano Banca Marche. La serie più imprevedibile e appassionante, che vede contrapposte due rivali di altissima caratura. “Per noi questa è a tutti gli effetti una finale e come tale sarà una partita molto dura – ha commentato coach Malik Abes -. Ma noi siamo pronti: dopo aver ricacciato indietro la paura di uscire dai play-off, ora non abbiamo davvero nulla da perdere. La squadra ha reagito come speravo e sono certo che Santo Stefano non avrà vita facile come è successo in Gara1. Volevamo molto intensamente tornare a giocare davanti al nostro pubblico, non potevamo chiudere tutti così. In tantissimi ci hanno visto vincere per 19 partite consecutive, hanno tifato per noi e ci hanno sostenuto: questa partita è per loro, per dimostrare che la loro squadra ha carattere e vuole difendere il suo onore. Chi arriverà in finale scudetto se lo sarà meritato, non ci saranno sconti”. Per non saper né leggere né scrivere, i capitolini hanno liquidato bruscamente Porto Torres e messo il loro nome sulla 22esima sfida tricolore consecutiva. Con i suoi 20 scudetti, di cui gli ultimi 4 in serie, Roma ha di fatto creato un monopolio, interrotto l’anno scorso da una spregiudicata quanto inattesa Unipol. Dall’altra parte della griglia le cose appaiono più complesse: Santo Stefano non molla, anzi col passare dei mesi è apparsa sempre più credibile nel ruolo di coprotagonista. Il quintetto di Roberto Ceriscioli esprime un ottimo basket e può schierare forze che, in taluni momenti, sono vere e proprie spine nel fianco dei lombardi. L’inglese Lee Manning, il centro coreano “Big” Gim e il cecchino Kyle Marsh sono veri e propri martelli e picchiano forte sui nervi scoperti della Unipol. È però anche una battaglia psicologica, e lo dimostra l’occasione sprecata dai marchigiani in casa 7 giorni fa: potevano chiudere i giochi, invece si sono trascinati in una impervia trasferta su un campo mai facile da dominare. Quanto possa essere rischioso fare ritorno a Seveso, lo sanno bene. Fronte Unipol, dopo lo sventato pericolo di chiudere con troppo anticipo la stagione, l’allarme non si è spento e vige ancora il cartello “senso unico” sulla strada imboccata dai brianzoli. Ma la certezza di essersi rimessi in carreggiata dopo un paio di sbandate pericolose, ha di certo rafforzato il carattere degli uomini di Abes. Chiudere le dita dentro un cassetto, a volte può far bene. Ora però entrambi hanno le dita doloranti. Chi reagirà meglio?