Ormai tante volte capita che la strada verso la vetta faccia un giro lungo e passi da Roma. Una tappa obbligata, spesso (anzi sempre) molto impegnativa. Di quelle che o si piazza la bandierina, oppure si torna a casa con le orecchie basse. Questa volta a imbattersi in un avversario capitolino sono stati i ragazzi di coach Stefano Colombo, che nella finale del Campionato Italiano di pallacanestro Fisdir (Federazione italiana sport disabilità intellettivo relazionale) hanno dovuto alzare le mani davanti alla massiccia prova dell’Associazione Disabili Romani. Grossi, forti, fisici quanto basta per zittire la giovane e talentuosa Unipol (40-11), arrivata al suo migliore risultato di sempre, giocandosi la finale per il titolo Promozionale. Davanti al proprio pubblico, festoso, caldo e appassionato come da tradizione, i canturini hanno buttato il cuore oltre l’ostacolo e hanno tentato l’impresa ardita, guadagnando in semifinale contro l’Atletico Oristano (alla fine medaglia di bronzo) un pass per la partita che più contava. Il Campionato Italiano, arrivato alla sua sesta edizione e per la prima volta in scena a Cantù nel glorioso PalaParini, ha messo a confronto 5 formazioni per il livello Promozionale, in due giorni intensi di basket e divertimento. Dopo la defezione della squadra di Malnate alla vigilia del primo fischio, il torneo è partito regolarmente sotto la supervisione del consigliere nazionale Nelio Piermattei e dei tecnici federali Donato Santoliquido e Giuliano Bufacchi. Un evento che si riassume in 14 partite, da venerdì a domenica mattina, altrettanti arbitri della Federazione italiana pallacanestro, giudici di campo a rotazione, una quindicina di volontari mobilitati per il trasporto delle squadre, 4 medici, l’ambulanza della Croce Rossa di Cantù sempre presente, la collaborazione con l’Oratorio San Paolo come sede per i pranzi dei giocatori, e il coinvolgimento dell’associazione Il Giardino di Luca e Viola, impegnata nell’organizzazione della festa di sabato sera. L’inizio di una bella amicizia con gli infaticabili volontari “giardinieri”. Praticamente totale la dominazione capitolina, nessuna sconfitta per i Disabili Romani in 6 match, e dunque una graduatoria finale che rispecchia bene gli equilibri in campo e, tolte le disparità fisiche, accontenta tutti. Alla cerimonia finale di premiazione, presenti il vicepresidente del Cip Lombardia Piero Oldani, i rappresentanti dell’organizzazione umanitaria “Humana People to People”, partner dell’evento, e gli amici del Giardino di Luca e Viola. “Io penso che saremo pure arrivati secondi, ma il nostro cuore è arrivato primo”, è il commento che Claudio Buzzolo, possente marcatore della Unipol, ha affidato ai social network subito dopo la fine di questa avventura. Un pensiero che campeggiava anche sugli spalti del Parini, scritto a lettere cubitali su uno striscione che recitava “Vincere non è un’idea. È Briantea”. Un’esperienza che va oltre il basket, come ha sottolineato Gaia Deonette, giovanissima quota rosa dello staff della Unipol: “I tre giorni più belli di tutta la mia vita! Immensi ragazzi, la nostra è la vittoria più bella”. Quando le luci si spengono, l’ultimo pallone tace, l’adrenalina lascia il posto alla persistenza dei ricordi, se queste sono le sensazioni che rimangono addosso, significa che la vittoria più grande è stata conquistata.