Amedeo Della Valle e i suoi 23 anni, Livio Proli fresco di Coppa Italia, la storia della pallacanestro con Santi Puglisi. E poi la vita fuori dal campo di Rimantas Kaukenas con i suoi progetti per i pazienti oncologici. I saluti video di Gianluca Basile e Dan Peterson. Questo e molto altro è stata l’edizione numero 31 del Premio Pietro Reverberi, quello che ormai da tutti gli addetti ai lavori è considerato l’Oscar del basket, due ore no stop tra presente e futuro della pallacanestro italiana, nella scuola elementare di Montecavolo a Quattro Castella. Un parterre delle grandi occasioni, impreziosito dalla presenza del ministro dello sport Luca Lotti. In questa vetrina del meglio che il basket ha saputo esprimere nel 2016, il presidente della Briantea84 Alfredo Marson ha avuto consacrazione per il lavoro svolto negli anni in favore della pallacanestro in carrozzina ricevendo il premio Reverberi nella categoria Speciale.

“Sono senza parole, davvero onorato di ricevere questo premio soprattutto per chi mi ha preceduto sul palco – ha ammesso Alfredo Marson -. Quello che vorrei dire a Amedeo Della Valle, che è ancora molto giovane ma ha molto talento, è che prima di tutto deve pensare a essere una persona, sul campo e fuori, senza trucchi. Io non sono un esempio da questo punto di vista, le diffide che ho preso negli ultimi anni non sono un punto di onore ma vivo questo sport con passione e comunque senza mai offendere nessuno. Penso che ormai tutti conoscano le mie intemperanze, non posso cambiare alla mia età. Quello che invece non ho mai cambiato è il mio pensiero di sport: penso che nessun investimento per una prima squadra competitiva abbia senso se alle spalle non c’è un vivaio, bambini che iniziano per la prima volta a giocare, giovani che crescono. A loro dico sempre che il basket viene prima di tutto, non va mai barattato per nulla. Perché qui si imparano i valori che servono nella vita. Briantea84 è prima di tutto questo: impegno dalla base. E poi cultura, portare le famiglie a vedere una partita di basket in carrozzina, riempire ogni volta il nostro palazzetto, vedere lo stupore negli occhi dei grandi prima ancora che nei bambini”.

L’iniziativa, grazie alla collaborazione della Federazione internazionale, è riconosciuta come l’unica manifestazione in Italia che premia tutte le categoria operanti nel mondo del basket, dagli arbitri ai dirigenti passando per giocatori, giocatrici, allenatori e giornalisti.