Cantù mette avanti la testa. Gara 1 finisce 64-61 per gli uomini di Marco Bergna. A Desio – domenica prossima alle 18.00 – la UnipolSai giocherà per tenersi lo scudetto sulla maglia e chiudere i conti. Porto Torres ha messo tutto quello che serviva per mandare all’aria i piani. E fino agli ultimi 30’’ poteva anche riuscire nell’intento: il solito Matt Scott con il pallone in mano dalla cucina di casa sua, quando l’ultima sirena stava per suonare e quel tiro avrebbe decretato l’overtime. Stavolta non è andato.
Berdun, Scott, Bell, Berdun, Raimondi. La sfida dei tiratori. Con questo biglietto da visita, cinque triple nei primi 40 secondo snocciolate davanti alle telecamere di Rai Sport - che ha coperto l’evento in diretta - per dimostrare che qui non si scherza. Ambo i lati. E così è stato fino alla fine di questo primo atto di una battaglia che si preannunciava già alla vigilia imprevedibile e ricco di talenti. Davanti a un pubblico delle grandi occasioni, in un clima da vera arena, la UnipolSai ha tenuto i nervi saldi. Non ha concesso bis in Sardegna, dove lo scorso novembre avvenne la prima fredda battuta d’arresto per mano di Bates e compagni.
“Grande partita, un compito svolto alla perfezione dai miei ragazzi – sono le prime parole di Marco Bergna -. Abbiamo giocato una partita di carattere, dal primo minuto fino alla fine, sapendo bene che non sarebbe stato facile chiudere i conti in poco tempo. Dovevamo avere pazienza e sangue freddo. Abbiamo avuto dei lapsus in difesa in qualche occasione, ma la sostanza è che siamo riusciti nel nostro intento e Porto Torres ha dei giocatori capaci di tutto. Volevamo mettere la nostra firma su questa partita, arriviamo da un periodo di grande forma, forse il secondo posto in Coppa Campioni ci ha messo ancora più fame. Tutti si sono fatti trovare pronti quando chiamati in causa e questo è un altro segnale positivo. Ora non ci resta che restare concentrati per questa settimana che ci porta a gara due. Sarà importante non sbagliare”.
Palla a Ian Sagar, rimbalzo Francesco Santorelli e subito Adolfo Berdun da 3: bomba. Ferro per Phil Pratt, poi è Matt Scott a regolare immediatamente i conti dalla distanza (3-3). I primi minuti bastano già a dare spettacolo, non è solo una sfida ma una battaglia: a Scott risponde Brian Bell, tripla e +3 Cantù. Accorciano i sardi (5-6), Berdun sgancia la seconda bomba personale di match e allunga sul 5-9. La guerra è aperta, non che le aspettative fossero diverse: dalla distanza interviene Fabio Raimondi (8-9), Scott – in lunetta su fallo di Sagar – regola i conti sul 9 pari. È ancora il capitano biancoblu per l’11-9, mentre la risposta è dell’inglese Bates: ancora parità (11-11). Allunga la UnipolSai con Francesco Santorelli (11-15), i sardi cercano di rientrare sul 13-15 con ma sono ancora i brianzoli a spingere con Santorelli (13-17) e Sagar dalla linea di carità (13-18). Dario Di Francesco si fa trovare pronto (15-18), ma Ahmed Raourahi con una piroetta da lasciare a bocca aperta regala la magia del +5 Cantù (15-20). Prima della sirena, la zampata è di Porto Torres: 18-20 e 30’ da giocare.
Jordi Ruiz, entrato a inizio quarto, diventa subito il mattatore. Il catalano mette il 18-21 dalla lunetta, su fallo di Beatrice Ion. Di nuovo Bates per il 20-21, poi Ruiz per il 20-23. Non c’è tregua in campo, è ancora Scott da 3 a rimettere tutto in perfetto equilibrio (23-23). Lo spagnolo in casacca numero 11 ha il veleno nel sangue, la retina vibra sul 23-25 e al centro di Bates che vale l’aggancio (25-25) la risposta è solo una: tripla (25-28). Dalla lunetta è di nuovo Scott a firmare il 26-28 (1 su 3, su fallo di Morato), poi è ancora lo spagnolo terribile a riportare avanti la UnipolSai sul 26-31. Berdun mette le mani sul +7 Cantù (26-33) a 5’12” dalla sirena, massimo vantaggio di match fino a questo momento. Poi è la UnipolSai a subire il rientro dei sardi, che con un break di 6-0 firmato da Bates accorciano pesantemente sul 32-33 a 2’31” dall’intervallo lungo. Filippo Carossino a referto per 32-35, poi ultima parola a Scott: 34-35, secondo quarto in archivio. Super Ruiz in maglia UnipolSai: 11 punti, 2 triple e leadership tra i suoi. Conduce il match George Bates, a quota 15.
Sette a zero, pronti via. Berdun non perdona dall’arco (34-38), Raourahi lanciato da Sagar nel pitturato e poi a sua volta ispiratore del contropiede di Bell (34-42). UnipolSai sul piede di guerra e Porto Torres costretta a chiamare time-out. Il parquet del PalaMura sembra una prateria, tre minuti forsennati a retine inviolate ma con i quintetti spinti al chilometro lanciato. Santorelli trova Sagar sotto canestro e lo serve al meglio per il +10 (34-44), quando mancano poco più di 5’ alla fine del terzo periodo. Bell intercetta un pallone vagante e la UnipolSai torna in attacco con Berdun che chiama i suoi alla calma ma intanto entra nell’area e mette il 36-46. È sempre l’italoargentino con la mano calda a tenere aperto il fuoco: tripla del 38-49 e poi l’appoggio del 40-51, mentre i sardi si affidano al top scorer Bates (19 punti fino a questo momento) per non perdere il passo. Raourahi sta attaccato alle ginocchia di Scott e non lo molla, sporca tutti i palloni che gli passano davanti. Raimondi riesce ad accorciare per il 44-51, ma Sagar gli impedisce di trasformare l’ultima palla del terzo tempo.
Porto Torres non si arrende ed è di nuovo Raimondi l’uomo del momento: un 4-0 tutto suo che vale oro per i sardi (48-51). Il canestro del -1 è di Phil Pratt (50-51), Berdun subisce fallo sull’arco e realizza 2/3 (50-53). Mancano 6’40’’ alla fine e tutto è ancora completamente aperto. Santorelli la spunta in area e Brian Bell fa la parabola perfetta del 51-57. Con Pratt Porto Torres torna a farsi pericolosa e non basta il canestro di Papi per fermare il ritorno dei sardi che a 2’11’’ dalla fine minacciano il colpaccio sul 57-59 di Bates. Time Out Cantù e palla agli uomini di Bergna che sembrano impantanati. Poi Papi trova il coraggio per il 57-61 della speranza. Scott ruggisce per il -2 (59-61) e poi Porto Torres prova ad allungare il match bloccando le azioni canturine: Ruiz non sbaglia (59-63) ma anche Bates vuole vincere e fa il 61-63 quando mancano 9 secondi. Attimi concitati, il fallo su Ruiz produce il 61-64 con palla a Porto Torres che la mette nelle braccia miracolose di Scott. Stavolta la magia non funziona.