La Unipol è la prima finalista per lo scudetto 2013. Dopo una vera battaglia e una rimonta pazzesca, i brianzoli allenati da Malik Abes hanno chiuso la serie sul campo bollente di Porto Potenza Picena, dopo aver trascinato il match all’overtime e messo nelle mani di Ian Sagar il canestro della vittoria per 53-54. Una partita tutta all’inseguimento, con i padroni di casa sempre avanti per 35’. Un copione molto simile a quello di Gara1, quando i biancoblu erano riusciti a mettere le mani sul foglio rosa solo al fotofinish. Questa volta è servito di più, sono stati necessari 45’ di sangue e sudore. Mentre sull’altro fronte il S. Lucia si è fatto fermare da Porto Torres per 63-56 e dunque dovrà andare alla bella – sabato 20 sul campo di Roma – per poter provare a giocare la sua ennesima finale. Il S. Stefano ha provato fino alla fine a mantenere le sue minacce: è scappato via subito nei primi minuti. Grazie a un Jonathan Hall travolgente (suoi metà dei punti realizzati nella prima frazione dai padroni di casa), i marchigiani si sono portati sul 12-4 in men che non si dica. Sagar, sempre chiuso a panino dai lunghi inglesi, ancora una volta non ha saputo trovare spazi al tiro, se non dalla lunetta. Troppa paura nelle mani del giovane Lindblom (affaticato anche da una pesante allergia) e, nel complesso, troppe palle perse da parte di tutto il quintetto biancoblu. Questo il quadro clinico della Unipol che, anche nel secondo tempo, non ha saputo trovare terapie efficaci al suo gioco dispersivo. Sull’altro fronte, coach Ceriscioli ha ben amministrato le sue forze, per evitare di ritrovarsi senza fiato come nel finale di Gara-1: messi a riposo l’asse britannico Hall-Manning, sono entrati nella mischia altri due pesi massimi come Marsh e il coreano Kym, con il risultato che la pressione difensiva sul quintetto brianzolo non è calata di un millimetro. Il S. Stefano si è così portato fino a +13 (26-13 a 16’ di gioco) e i biancoblu si sono ritrovati nei guai, arrivando all’intervallo lungo ancora sotto per 28-19. La ripresa, com’era avvenuto anche in gara1, è arrivata nel terzo parziale. La Unipol è riuscita a rimettere insieme i pezzi, rosicchiando punti a un S. Stefano che dopo i 20’ subisce sempre un calo di intensità. Sarà per l’assenza di Hall o per la ritrovata confidenza col canestro da parte di Okon (sua la tripla della ripartenza) e compagni, ma il quintetto di Malik Abes ha saputo ricucire lo strappo fino a chiudere il parziale a -3 (40-37). Da qui la battaglia si è fatta come da pronostico: una lotta in trincea. È Sagar a portare la Unipol al 42-40, un soffio che si assottiglia ulteriormente fino allo stallo del 48-48 con soli 2’ da giocare. Il risultato, però, non si sblocca: si va all’overtime. Negli ultimi 5’ minuti il S. Stefano si è ritrovato schiacciato dalla sua stessa pressione, questione di occasioni e di nervi saldi, quelli che Ian Sagar ha dimostrato infilando nella retina il canestro del +1 allo scadere del tempo supplementare, il punto che vale tantissimo, una finale scudetto e un sogno più grande da vivere.