Una partita che si poteva perdere di massimo 19 punti. Un bel salvagente mentale, forse troppo comodo per tirare fuori quello che serviva non diciamo per vincere, ma appunto per contenere la disfatta. La UnipolSai non è stata capace di tenere i nervi saldi e condurre il suo gioco, fin dal primo minuto si è fatta trasportare dalla voglia degli spagnoli che, dopo due sconfitte alle spalle e il ricordo dello sgambetto ricevuto un anno fa a Seveso, avevano sicuramente artigli più affilati. Albacete ha fatto di tutto e alla fine ha vinto di 23 (75-23), per assicurarsi un posto in Europa e lasciare fuori i canturini, per la prima volta dal 2012 lontano da ogni trofeo internazionale. Non è bastato un Ahmed Raourahi imponente (23 punti). Uno solo, in una squadra, non basta mai. 

“Abbiamo sbagliato la partita che contava – ha ammesso coach Marco Bergna – una pessima partita in attacco, tirando col 38% e segnando solo 52 punti, impossibile pensare di andare da qualche parte. Nel primo quarto siamo partiti molto sottotono, non riuscivamo a trovare la vena giusta anche se con la difesa abbiamo accennato dei recuperi, arrivando a -14. È stata una giornata nera, non ci abbiamo creduto fino alla fine, forse troppa tensione e nervosismo. Brava Albacete a imporci il suo ritmo e a candurre sempre il gioco. Un risultato che penalizza una stagione, siamo fuori da tutte le coppe europee e forse, vedendo questi due giorni in Germania, è giusto così. Ora dobbiamo solo tenere insieme i pezzi e continuare a lavorare duro fino a fine maggio perché in Italia abbiamo ancora tutto da fare”.

Apre Albacete con gioco da 3 di Gaz Choudhry su fallo di Jacopo Geninazzi (3-0), allunga Martin Arredondo sul 5-0 quando sono già 2 i minuti messi in archivio. Adolfo Berdun per la UnipolSai, poi ancora gli spagnoli a mettere margine al vantaggio, +5 con 6’51” da giocare (7-2). Il ferro non sembra essere dalla parte dei biancoblù (bloccati da un angusto 33% dal campo) mentre Albacete si spinge pericolosamente avanti con Kyle Marsh dall’arco (9-2). Giulio Papi e Filippo Carossino provano a contenere l’avanzata spagnola (12-6) ma a 2’ dalla sirena è Lee Manning con gioco da 3 a tenere i suoi avanti sul +9 (15-6). Sono ancora i centimetri dell’inglese in casacca numero 14 a dettare legge sotto le plance (17-6), mentre sullo scadere è Arredondo a dire la sua: 19-6 Albacete, UnipolSai costretta alla svolta.

L’offensiva biancoblù non riesce a farsi concreta, con il ferro a rimandare al mittente ogni tentativo di rivalsa dei brianzoli. La scia di Albacete non si interrompe e le lunghezze da recuperare diventano 17 (23-6) già in avvio di quarto. Dalla lunetta 1/2 per Raourahi, dall’arco è la mano di Simone De Maggi a mettere la pezza sul 23-9. La pericolosità degli spagnoli passa tutta dai centimetri di Manning e Arredondo, la UnipolSai prova a fatica a rialzare la testa e con Francesco Santorelli e Ahmed Raourahi si porta sul 29-15 con 3’34” da giocare. Sul parquet di Elxleben si sta giocando ben più di una partita, in palio c’è molto, molto di più. La UnipolSai non riesce a trovare il bandolo della matassa ma negli occhi dei suoi giocatori il fuoco non manca: alla seconda sirena le lunghezze da recuperare restano 14 (35-21) ma il parziale di quarto resta di misura sotto il controllo di Albacete (16-15). 

Non si può dire che sia una bella partita: anche Albacete fa fatica, commette errori, ma Gaz Choudhry infila i canestri che deve (dalla lunetta da 6/6) e tiene lontana la UnipolSai (41-25). I primi cinque minuti della ripresa sono tutti nella mani dell’inglese in maglia arancione, ex Cantù: tutto suo il break di 10-2 messo a segno dagli spagnoli, che per la prima volta danno tutta l’impressione di scappare via. In maniera irrimediabile. Raourahi si guadagna canestro più fallo e riporta lo svantaggio a -20 (53-33), Berdun non fa pace col ferro e il terzo quarto di fatto cristallizza questo risultato.

Ultimi dieci minuti per provare a stare in questa Champions League, almeno sulla carta. Una UnipolSai ai minimi termini: con poche idee ma confuse. Errori di valutazione a cui si aggiunge l’irrecuperabile difficoltà a trovare il canestro. A 5’ dalla fine Albacete veleggia a + 23 (62-39), mentre l’unico a trovare spazio è Raourahi, con il suo solito gioco da tre canestro più fallo (62-42), santo subito per come si prende la squadra sulle spalle in questo momento durissimo. Ma negli ultimi minuti sul filo di lana, in bilico tra l’inferno e la possibilità di tenere aperta una porta per l’Europa, è Albacete ad avere i nervi più saldi. A 16’’ il divario è di 20 punti, tutto piò ancora succedere, i canturini scelgono la strada del fallo sistematico per allungare il tempo e cercare di assicurarsi un possesso vitale: Arredondo fa 1 su 2, Manning prende due rimbalzi fondamentali per tenere la palla nella sua area, il colpo di grazia arriva con Choudhry che non sbaglia dalla linea di carità e manda a casa la UnipolSai.