Il titolo tricolore le stava stretto: a un mese esatto dalla consacrazione come Campione d’Italia di calcio a 5, la Rolafer Briantea84 ha voluto superarsi, aggiungendo alla sua già ricca bacheca l’unico trofeo che nella sua storia non era mai riuscita a conquistare. Domenica 12 giugno a Ginevra, i canturini sono saliti sul tetto d’Europa aggiudicandosi la 32^ edizione del più famoso torneo internazionale di calcio a 11 del Vecchio Continente. 18 squadre, 11 Nazioni coinvolte, il gota del calcio europeo chiamato a raccolta: la Rolafer ha saputo mettere il bavaglio a tutte le formazioni presenti e, con un filotto di vittorie interrotto solo da due pareggi, si è laureata Campione d’Europa. Era il 1996 quando la squadra di calcio della Briantea84, con poche primavere alle sue spalle, metteva piede per la prima volta nel blasonatissimo torneo internazionale svizzero: da allora la caccia al titolo non si è mai fermata. Quasi a voler festeggiare il terzo lustro di presenza, è arrivato il tanto atteso trionfo, il coronamento di un obiettivo a lungo preparato dallo staff e da tutti i giocatori della squadra canturina, con meticolosità, pazienza, impegno. Ora - si può proprio dire – più forti di loro non c’è nessuno. La scalata alla finale per il primo posto è stata lunga (9 gare in 3 giorni) e molto insidiosa, sia da un punto di vista fisico che sotto il profilo psicologico. I giochi si sono aperti venerdì 10 con le prime tre gare: l’approccio è stato fin dall’inizio quello giusto, in men che non si dica la Rolafer ha saputo ridimensionare per 1-0 (Noli 1’ PT) gli inglesi del Mencap Sport, unica incognita del torneo per il suo livello di gioco, e i francesi del Louis Philibert schiacciati per 3-1 grazie alle reti di Di Marco, Noli e Scola. A questo momento è avvenuta la prima e unica defaillance della marcia brianzola a Ginevra: contro i campioni in carica del Westfriezen, complice forse anche la sudditanza psicologica e un campo reso molto scivoloso dalla pioggia, la Rolafer ha perso le briglie e si è ritrovata a giocare un calcio fatto di poca coesione e molto individualismo. Ingredienti negativi che, difatti, hanno determinato un pericoloso stop: lo 0-0 del terzo match, infatti, avrebbe potuto mettere in bilico la testa del girone preliminare e quindi anche la vittoria finale. A questo punto è arrivata la svolta: le successive quattro gare hanno espresso la grande determinazione e voglia di vincere della squadra allenata da Giorgio Pagani, che a tanta passione ha fatto seguire una straordinaria tecnica, applaudita da tutte le squadre presenti. Nord Iralanda (1-0, Pomposelli), Jura Foot (0-3, Pomposelli, Noli, Mancin) e Lothian (0-2, Marchese, Pomposelli) sono cadute ai piedi della Rolafer, aprendole di fatto la strada per il primo, indiscusso, primo posto del girone A. Una volta raggiunto l’obiettivo della finale del 1°-2° posto, il pareggio con l’Elan per 0-0 è diventato praticamente ininfluente. La finalissima, giocata domenica pomeriggio, ha portato in sfida la Briantea84 contro i padroni di casa dell’Eben Hezer, testa di serie del girone B. La gara è stata combattuta e accesa, come ogni finale che si rispetti: calcisticamente superiori, gli 11 di Cantù hanno saputo creare molte occasioni offensive e, a metà del primo tempo, sono stati premiati con il gol della vittoria firmato da Denis Pomposelli, miglior realizzatore tra le fila della Briantea84 con 4 reti. “Una vittoria meritata e molto sudata – ha ammesso Pagani -. Ci siamo preparati tantissimo per questo appuntamento e siamo stati all’altezza delle aspettative. Questa stagione è stata molto ricca di successi, Ginevra è la ciliegina sulla torta. Ma nulla sarebbe stato possibile senza la collaborazione di molte persone che ci hanno accompagnato in questi mesi, dalle squadre di Capiago e degli Alpini che si sono misurati con noi, così come i ragazzi del liceo sportivo di Cantù e molti amici; gli autisti senza i quali nulla potrebbe esserci, a Casa di Gino che ci ha accolto a settembre all’inizio della nostra preparazione. Tutto è stato finalizzato a questo obiettivo e il merito va diviso tra molti”. “Quest'anno di successi – ha aggiunto il responsabile del settore Ivano Asaro - è la chiara dimostrazione di come il lavoro metodico porti i suoi frutti. Il merito, oltre agli atleti che sono stati fantastici, va a tutto allo staff, per la bravura e la costanza messe in campo nello svolgere il suo compito, nonostante le enormi fatiche. Un grazie speciale, ovviamente, va al mister Pagani, per la sua meticolosa e pignola attenzione ai dettagli, per le sue idee di gioco, per la sua competenza, per il suo crederci sempre. Il mio ruolo di coordinamento non potrebbe essere più semplice, perché ho a disposizione il miglior gruppo in circolazione”.