Dalla sala stampa del PalaMeda, le voci di alcuni dei protagonisti di UnipolSai Briantea84 Cantù-Giovani e Tenaci Roma (75-39). Ai microfoni coach Jaglowski, Filippo Carossino, Simone De Maggi, Luka Buksa e Nicolò Tomaselli. Per i Giovani e Tenaci parola a coach Rossetti.
“Prima di tutto sono molto contento - ha commentato coach Jaglowski -, la mia squadra ha portato tanto pubblico al palazzetto. Tutti sono stati al nostro supporto. Come dico sempre: si vince insieme, si perde insieme. Abbiamo mostrato un bel basket. Nel primo quarto la squadra ha capito come giocare nei successivi. Poi lo abbiamo dimostrato con la nostra difesa e Roma ha segnato solo trentanove punti”.
“Difficile commentare questa partita - ha aggiunto Carossino -, il palazzetto era pieno ma mancava un pezzo importante. Trovare le parole per descrivere le nostre emozioni, quelle della squadra e le mie personali è difficile. Quello che rappresentava per noi Alfredo era qualcosa di enorme. Noi dobbiamo continuare ad onorare la sua memoria, tutto quello che ha costruito in questi anni, dando tutto quando scendiamo in campo, quando veniamo al palazzetto ad allenarci. Sono sicuro che ovunque lui sia, ci sta guardando e tifando e dobbiamo continuare a renderlo orgoglioso di noi come sempre è stato”.
“Questo è stato un esordio casalingo con un mix di emozioni - ha continuato De Maggi -. Il pubblico come sempre ci ha aiutato, gli incontri che facciamo nelle scuole sono utilissimi e poi ritrovare i giovani qui il sabato a fare il tifo è super emozionante”.
“Riguardo al debutto e a tutta l’esperienza in Briantea84, per me è stata sempre una grande passione - ha continuato Tomaselli -. Nel settore giovanile c’è sempre stato divertimento, ma anche crescita. Una volta arrivato qui si è realizzato un sogno realizzato. Quando sono entrato in campo un po’ l’ansia è salita, ma è stata un’emozione per questo grande sogno”.
“Partita importante - ha concluso Buksa -,abbiamo pressato dimostrando che abbiamo le abilità per giocare bene, agile e forte. Sono contento che sono entrato in campo, mettendo in mostra quello che facciamo durante l’allenamento in campo in una gara che ha un’importanza. Per noi ogni sfida del nostro percorso sarà così, per dimostrare che tutto il lavoro di Alfredo non è stato invano e che siamo forti”.
“I Giovani e Tenaci sono nati nel 2017 - ha commentato coach Rossetti dei Giovani e Tenaci di Roma -, con un progetto a lungo termine. Questo è il primo anno che si fa in Serie A, abbiamo premiato i ragazzi che hanno giocato la B inserendo anche qualche nostra creazione. Noi crediamo molto nei giovani, sappiamo quali sono le difficoltà nel dover affrontare un campionato di Serie A. Sono consapevole dell’enorme contributo che dà Andrea Pellegrini a 52 anni. Purtroppo non abbiamo una squadra alta di peso, abbiamo giovani che devono cambiare dal punto di vista mentale e questo è l’aspetto più importante che varia dalle differenti serie. So che il mio lavoro sarà duro. Mi piacerebbe che oltre alla passione, ci possano mettere la cattiveria agonistica che ora manca. L’allenatore potrebbe essere un allenatore aggiunto, ma poi sono i ragazzi ad entrare in campo e questa cosa l’ho sempre pensata anche quando giocavo. Sapevo che contro la UnipolSai sarebbe stata difficile. La cosa che mi spiace è che purtroppo avevo preparato la partita in un certo modo e questa modalità è durata solo dieci minuti. Purtroppo negli altri quarti i ragazzi non sono riusciti a mettere in campo quello su cui abbiamo lavorato negli ultimi quindici giorni”.