Nuova stagione, grandi obiettivi. Guarda lontano il settore nuoto BLM Briantea84, dalla stagione in corso nuovamente affidato alla direzione di Alessandro Pezzani, rientrato a pieno ritmo nella gestione di tutta l’area natatoria di Briantea84 e chiamato a coordinare il lavoro di due risorse: Ilaria Spadaro per il settore che coinvolge atleti con disabilità fisica e Carlo Capararo, che prosegue nel progetto legato alla disabilità intellettivo relazionale.

Dopo due stagioni lontano da “casa”, Pezzani rientra in Briantea84 in una nuova veste, quella di coordinatore di settore. Continua il percorso a fianco di Marco Dolfin, dal 2012 a oggi sempre seguito dal tecnico canturino.

"Torno in Briantea84 dopo due anni passati all’Ice Club, esperienza molto importante e formativa per la mia carriera - ha commentato Pezzani -. Il nuovo ruolo di coordinatore mi vede da collante tra bordo vasca e società: la struttura che abbiamo voluto dare al settore poggia su due figure fondamentali cui è stata affidata la responsabilità degli ambiti Finp e Fisdir (Federazione italiana nuoto paralimpico e Federazione italiana degli sport paralimpici degli intellettivo realzionali, ndr): Carlo Capararo e Ilaria Spadaro. Capararo è allenatore federale di primo livello con brevetti Fisdir e Finp, persona con molta esperienza alle sue spalle. Spadaro, brevettata Finp e Fin, ha un importante passato da agonista. Il riscontro di questi primi mesi di lavoro è molto positivo, c’è grande feeling personale e lavorativo, la mia fiducia è totale”.

LE NOVITA’ - Gli obiettivi dichiarati sono la crescita numerica e tecnica degli atleti coinvolti, oltre allo sviluppo di un progetto dedicato all’avviamento sportivo di bambini e ragazzi dai 3 anni in su. Il nuovo corso si apre con due importanti novità: la proposta di corsi di nuoto per bambini e ragazzi con disabilità in collaborazione con la piscina di Cantù e l’avviamento di un settore preagonistico, Finp e Fisdir.
Il progetto corsi - sposato con entusiasmo da Sport Management, nuovo gestore dell’impianto comunale - vede oggi più di 15 lezioni attive, private o con tutor, formula che inserisce atleti con disabilità in corsi di nuoto per normodotati. L’organizzazione di un settore preagonistico, invece, è strategica al perseguimento di un obiettivo a lungo termine: formare e crescere atleti agonisti, partendo dalla più giovane età. Ad oggi sono 4 gli atleti coinvolti, 2 nell’ambito Finp e 2 nell’ambito Fisdir, dai 10 anni in su.

Una riorganizzazione che parte dal presente per orientarsi fortemente al futuro: “Da qui a 3 anni vorremmo che il progetto creato a Cantù, con corsi di nuoto, preagonismo e agonismo - ha continuato Pezzani -, venisse duplicato in altre sedi, sempre sotto l’egida di Briantea84. Far sì che questa nuova formula possa raggiungere impianti dove lo sport paralimpico non è ancora arrivato o dove mancano persone adeguatamente formate per sviluppare un percorso sportivo in questo ambito. Ci stiamo già muovendo per farlo, l’auspicio è quello di arrivare alla chiusura di questo quadriennio paralimpico con qualche numero in più, in termini di strutture, atleti e istruttori.

“Rispetto a 10 anni fa sono cambiate molte cose: c’è più conoscenza dello sport paralimpico, maggiore informazione e attenzione. Questo facilita inevitabilmente l’avvicinamento di bambini e ragazzi con disabilità al mondo dello sport: a noi operatori del settore l’obbligo di farci trovare pronti. Quello che credo sia essenziale è sviluppare un progetto sportivo che parta dai più piccoli, offrendo la possibilità di intraprendere un percorso strutturato e pensato ad hoc. Il settore giovanile di basket in carrozzina targato Briantea84 è un modello che deve essere preso d’esempio: partire dalle basi, da un vivaio, per costruire il futuro. Un percorso che permetta a tutti gli atleti di esprimersi al livello loro più congeniale, fino alla massima punta agonistica”.

Massima espressione agonistica che oggi è associata al nome di Marco Dolfin, primo atleta nella storia a rappresentare Briantea84 ai giochi paralimpici:
“Il mio percorso a bordo vasca continua con Marco Dolfin, uomo e atleta straordinario. Chi lo conosce lo sa bene, è un grande cuore, una grande testa, ha alle sue spalle una grande moglie e una splendida famiglia: tutti elementi che fanno di lui un grande professionista e uno specialista nel suo campo lavorativo. La sua vita corre a ritmi altissimi ma la sua determinazione permette che parte delle sue energie trovino espressione anche in acqua. Certo non è semplice tra lavoro e famiglia ma lui è uno tosto, riesce sempre a conciliare tutto nel migliore dei modi. Quando c’è stato il momento di dimostrare di essere un grande sportivo non si è mai tirato indietro. È sempre un piacere lavorare con lui e per lui”.