La Coppa Italia 2015 ha la sua prima finalista: grazie a una vittoria non così tanto scontata su Porto Torres, la UnipolSai ha messo il suo nome tra le pretendenti al trofeo. Una gara molto dura quella contro i sardi, senza padrone per tre quarti. Il risultato finale, 77-55 per gli uomini di Malik Abes, dice davvero poco della battaglia ingaggiata dal quintetto isolano, determinato a riscattare l’eliminazione dai Play-off scudetto. L’impresa non è riuscita, ma per 30’ il dubbio che questa semifinale potesse essere una bomba nelle mani dei canturini c’è stato. La finale che vale la Coppa Italia è in programma domenica alle 11.30, con differita sui Rai Sport 1 alle 17.30 dello stesso giorno. “Non abbiamo avuto paura ma molto rispetto, perché sapevamo che Porto Torres sarebbe stata una squadra molto diversa da quella che avevamo visto in semifinale play-off – ha ammesso coach Abes -. Certo c’è voluta molta intensità per condurre la partita, per tre quarti siamo stati punto a punto. Mi aspettavo una partita così tesa anche perché giocavamo sul campo di Santa Lucia, dove in questa stagione non abbiamo mai messo piede. Abbiamo cercato di trovare soluzioni da dentro, sapendo di essere un po’ in difficoltà da fuori. Adesso ci aspetta una finale, il nostro desiderio è quello di riportare la retina a Seveso, dove ci è stata tolta un anno fa dal Santa Lucia”. Non è la Porto Torres di un mese fa. Lo si sapeva. Il tempo non passa invano. Non per chi subisce una sconfitta e ha l’occasione di ritentarci. Gli isolani partono forte: il più agguerrito di tutti è l’ex di turno, Martin Edwards. Suoi la metà dei 9 punti messi a segno dai sardi nei primi 3’ scarsi di gioco (9-2). Sull’altro fronte una UnipolSai un po’ incerta: tiri sbagliati ma soprattutto pochissima verve. Non l’atteggiamento giusto per affrontare una gara dentro-fuori. Messa sotto pressione, la UnipolSai si affida al suo capitano: subentrato a Ruiz, Sagar cerca di portare ordine nel quintetto. Dal suo canestro più fallo (4-9, 5’30 da giocare), la situazione si sblocca. I biancoblu cambiano passo. Il pallone del sorpasso è nelle mani di Brian Bell, che infila il 18-17 a una manciata di secondi dalla prima sirena. Il risultato del quarto è ritoccato dal libero di Sagar a tempo scaduto (19-17). Ritrovata la strada di casa, la UnipolSai prende le redini del gioco e piazza un break di 9-2 ai danni di Porto Torres. È sempre il capitano dei Campioni d’Italia a reggere le marcature (11 punti in 10’ di gioco). Edwards cerca di non perdere la scia, la mette anche con le mani in faccia di Filippo Carossino: tutti i palloni migliori passano da lui. Difatti, Porto Torres si rifà di nuovo pericolosa, portandosi a -3 (27-30). Falchi accorcia ulteriormente con il canestro del 29-30. Non c’è nulla di scontato in questa semifinale: i giochi sono ancora del tutto aperti. Coach Abes mescola le carte, mettendo Santorelli e Ruiz al posto di Schiera e Choudhry: ancora passaggi a vuoto per la UnipolSai, che per 2 lunghissimi minuti litiga pesantemente con il ferro. È ancora Falchi a realizzare dalla lunetta per la definitiva parità (30-30). Questa partita non ha ancora trovato il suo padrone: l’ultimo minuto di gioco prima del riposo è un inseguimento, Bell mette il 36-34, ma sulla sirena il canestro buono è quello di Simo Brown che rimette tutto in equilibrio (36-36) e manda le squadre negli spogliatoi. Da questa palude non si esce facilmente. È tutto un colpo e contraccolpo. A ogni canestro della UnipolSai ne corrisponde uno di Porto Torres. E si va avanti così per 7’ (50-47). Edwards e Munn accentrano la difesa dei canturini, ne approfitta spesso Falchi che – nonostante i 4 falli sulle spalle – mette dentro indisturbato i palloni più pesanti. Il quntetto di Malik Abes prova a mettere la freccia: con Bell e Choudhry si porta a +5 (56-51), che sembra già una conquista difficilissima. Sagar allunga ulteriormente, e ora i punti di vantaggio diventano sette, con 40’’ ancora da spingere. Il campo si fa decisamente pesante: Brown sbaglia due volte dalla linea di carità e Bell ne approfitta per andare a cifra tonda, la terza sirena benedice il 60-51 per la UnipolSai. Il massimo vantaggio per il quintetto biancoblu arriva con Filippo Carossino che segna il +15 86-51): Porto Torres accusa la fatica e la panchina ridotta la penalizza di sicuro in termini di ricambio e freschezza in attacco. I biancoblu, forse, iniziano a scaldarsi proprio ora. Un po’ tardi, immaginando una sfida ad alta intensità come quella che vale la Coppa Italia. Ormai la UnipolSai ha ingranato la sesta: con un distacco di 17 punti deve solo amministrare con criterio gli ultimi 5’ abbondanti di gioco. Il vantaggio si fa ancora più ampio, con Brian Bell a mettere la firma sul +20 (75-55). Difficile immaginare ora un imprevisto, Porto Torres esce dalla corsa per la Coppa Italia con una grande dimostrazione di grinta. Nella finale di Coppa dei Campioni (1-3 maggio a Giulianova), i sardi potranno sicuramente dire la loro. Intanto la prima finalista per il trofeo è la UnipolSai, per la terza volta consecutiva. Dopo la sconfitta bruciante di un anno fa sul parquet di Seveso, ora c’è l’occasione di prendersi una rivincita.