Una cosa è certa: sarà una squadra italiana a sollevare la Vergauwen Cup. Dopo due giorni di battaglie asprissime, la due finaliste per il trofeo europeo sono la Unipol di Malik Abes e l’Anmic Sassari del canturino Marco Bergna. I brianzoli devono ringraziare uno Ian Sagar in versione urgano (a referto con 20 punti, di cui 10 nell’ultimo e decisivo quarto), capace di raddrizzare una semifinale partita tutta in salita contro i coriacei tedeschi dell’Öttinger (64-61) e allungare il suo bellissimo sogno europeo. Una vera impresa quella compiuta dal quintetto lombardo, l’ennesima di una stagione che di più non si potrebbe chiedere, dopo la Coppa Italia e il biglietto per la prima fila della sfida scudetto. “E’ stato fantastico – esclama l’inglese al termine del suo capolavoro -, per tutta la stagione siamo sempre stati molto lenti nelle partenze ma poi siamo sempre riusciti a tirarci fuori dai guai e andare a vincere le gare che contano. E domani (oggi, ndr) andiamo per giocarci la coppa, io credo nella nostra vittoria, ce la possiamo fare. Faremo quello che abbiamo fatto oggi e anche di più”. Dopo tre partite decisamente senza affanno, con altrettante vittorie comode (Sassari, gli svizzeri del Pilatus Dragons e lo Hyeres Handiclub), la Unipol ha trovato pane per i suoi denti nella sfida decisiva, quella del dentro-fuori. Sulla sua strada ha incrociato la seconda classificata del girone A, l’Öttinger Thuringen, ovvero un concentrato di muscoli, potenza e precisione, praticamente uno schiacciasassi col cervello. Comandata dal suo pivot Aliaksandr Halouski (15 punti con il 61,5% al tiro), la compagine tedesca ha tenuto banco per 35’ minuti esatti senza mai perdere il controllo. Sempre avanti, già dopo la partenza bruciante per 10-0, l’Öttinger si è fatto raggiungere solo in due occasioni: sul 22 pari con la tripla di Chris Okon e poi nuovamente nel finale quando Sagar – infilando una scia positiva di 6 punti – ha compiuto il decisivo sorpasso (56-55). È sempre dalle mani del centro inglese in forza alla Unipol che passano i palloni più pesanti: suo il canestro del 60-57, una piccola riserva di ossigeno che i lombardi hanno cercato di difendere fino ai più drammatici secondi finali. A +1 con 25’’ alla sirena, due possessi sbagliati dagli uomini di coach Helbing hanno consegnato alla Unipol il match, poi Okon dalla lunetta ha messo in cassaforte il tesoro. Domani la caccia continua. “In tanti anni non mi ricordo di aver mai visto una partita simile – conferma Abes, che tante soddisfazioni si sta togliendo in questa sua seconda stagione tra le fila della Briantea84 -. Si sono affrontate due squadre fortissime, abbiamo visto un bellissimo basket, una bella pubblicità per il nostro sport. Siamo stanchi, ma sogniamo fino alla fine. Daremo sempre tutto, la stagione non è ancora finita. Siamo una squadra che non molla mai”. Domani (domenica) la Unipol – che in bacheca ha già due Vergauwen Cup, nel 2001 e nel 2005 – si giocherà il suo secondo trofeo stagionale contro Sassari, palla a due alle 12.15 sul campo del PalaMaggetti di Roseto degli Abruzzi. I precedenti in questo final round europeo sono tutti a favore dei brianzoli ma, come si sa, ogni match decisivo non ha mai un padrone prestabilito.