Se qualcuno avesse scommesso sulla vittoria della Unipol, oggi sarebbe già su un volo di sola andata per i Caraibi. La vincita che ti cambia la vita. In una giornata di pronostici rispettati – e in una classifica che dall’inizio del campionato è rimasta pressoché invariata – il colpo dei brianzoli ai danni della Elecom Roma fa notizia: 75-66 a fine partita, e solo chi c’era non ha dubitato in qualche errore delle statistiche live. La squadra di Malik Abes ha messo a segno la sua prima vera affermazione di carattere: grande concentrazione, una difesa impeccabile e un palazzetto caldo al punto giusto per dare ali alle speranze più ardite. Di fronte a questa Unipol, anche un extraterreste come Justin Evensons – considerato il Messi del basket in carrozzina, il leader della classifica marcatori, uno che da solo potrebbe risolvere qualunque partita – è passato nell’anonimato, un ragazzone alto, grosso e poco più. Delle quattro gare disputate, questa è stata la sua peggiore: “solo” 17 punti e altrettanti rimbalzi. Un numero evidentemente non congeniale. Quello che doveva essere un match di ordinaria amministrazione per i capitolini, si è trasformato in un brutto affare: assente il francese Cayol Audrey e con gli australiani reduci da impegni nazionali, Roma ha perso a Seveso i suoi primi due punti. La sensazione che la gara poteva essere meno scontata del previsto si è avuta subito, con l’8-2 con cui i padroni di casa hanno salutato i loro ospiti. Poi però la Elecom ha riaggiustato le gerarchie e ad inizio di secondo quarto svettava sull’8-16, con quello che sarà poi il vantaggio massimo di tutto il match. Con un paziente lavoro di difesa, per tenere fuori dai giochi Evenson e imbavagliare il solito gigante Ness in area, la Unipol ha iniziato a tessere la tela del suo successo. Smurr, migliore in campo con i suoi 29 punti e 11 rimbalzi, ha ricucito il disavanzo portando la parità al suono della seconda sirena (31-31). Da questo momento è accaduto l’inimmaginabile. Usciti dagli spogliatoi, i capitolini hanno cercato di volare via ma, grazie anche a un Nicola Damiano presente al posto giusto e nel momento giusto, ha preso il via il break decisivo: in due minuti la Unipol ha piazzato il 12-2 che ha portato a +8 i brianzoli (47-39), vantaggio che si è trasformato nel +11 di fine terzo periodo ed è stato ulteriormente incrementato al +18 (62-44) negli ultimi dieci minuti di gioco. A questo punto il quintetto lombardo ha saputo mantenere i nervi saldi, gestendo i tentativi di rientro di Roma senza mai rischiare effettivamente un capovolgimento di fronti. Nell’ultimo minuto – con la Unipol avanti per 74-58 – ha fatto il suo esordio nella massima serie anche Paolo Crespi, giovane proveniente dal vivaio del minibasket. Pochi secondi in una serata che, però, sarà memorabile. “Siamo stati bravi – ha ammesso coach Abes – perché giocavamo contro la squadra al momento più forte del campionato. Avevamo davanti i tre migliori giocatori al mondo e siamo riusciti a contenerli, abbiamo difeso bene e tirato i palloni giusti. Si comincia a vedere la squadra su cui stiamo lavorando dall’inizio del campionato. Penso che questo sia il nostro punto di partenza per continuare a dare il massimo: sappiamo che possiamo giocare un buon basket, come abbiamo fatto oggi. Smurr è stato notevole ma io credo che stasera non ci siano protagonisti, abbiamo visto ottime cose da parte di tutti quelli che sono entrati in partita”. “Dopo la vittoria di stasera non cambiano i nostri obiettivi – ha aggiunto Pedretti, 19 punti e 15 rimbalzi a referto – ma sappiamo che dobbiamo continuare così. Credo che molto del merito vada anche allo straordinario pubblico che sempre ci segue: il calore di questo campo ti fa dare il massimo, dobbiamo vincere anche per tutte le persone che stasera erano qui a tifare per noi”. LE STATISTICHE DI UNIPOL-ELECOM