È ancora la Gran Bretagna di Ian Sagar la regina continentale. Ai Campionati Europei di basket in carrozzina di Francoforte la nazionale britannica riconferma il titolo conquistato in Israele nel 2011, imponendosi per 59-57 sulla Turchia. Un cammino strepitoso quello di Sagar & Co. fatto di 8 vittorie su 8 partite giocate. Per il brianzolo di adozione, già protagonista di una stagione dalle mirabili prodezze, quella giocata sul parquet della Eissporthall è stata l’ennesima finale da protagonista, con 17 punti il miglior realizzatore in maglia Union Jack. Per la Unipol Briantea84 la prestazione europea di Sagar lascia presagire favorevoli scenari in vista della stagione prossima all’esordio: i referti parlano di una media di 10,6 punti ad incontro e un coefficiente di efficienza pari a 11,4, valore che proietta l’inglese al 22° posto nella classifica europea. Onore alla vittoria, ma non solo. Perché a scrivere la storia di questi campionati ci ha pensato tutta la Unipol nella sua versione europea, nessuno escluso. Dopo la delusione rimediata ai Giochi Paralimpici di Londra l’Italia di coach Dionigi Cappelletti ha saputo riprendersi la sua rivincita chiudendo al quinto posto continentale e riuscendo nell’impresa di imporsi per ben due volte sulla Germania vice campione d’Europa di Andre Bienek, nei preliminari (65-56) e nella finale 5°-6° posto (53-41). Centrato anche l’obiettivo Mondiali 2014: la vittoria sulla Polonia per 72-53 ha consegnato con un turno d’anticipo il pass per la Corea agli azzurri di capitan Matteo Cavagnini, l’uomo da clonare. Per il centro di Brescia, classe 1974, quello di Francoforte è stato un europeo da 20,3 punti di media ad incontro e 11 rimbalzi che, parafrasato, significa la leadership nei rimbalzi e il 4° posto nella classifica marcatori. Per gli azzurri made in Briantea Nicola Damiano, Jacopo Gennazzi e Lorenzo Molteni un’esperienza positiva e sicuramente da ricordare. “È andata meglio delle nostre aspettative – ha commentato Damiano -: il ko di Londra e soprattutto l’asfaltata contro la Spagna sono state decisamente un brutto colpo da digerire. Ci siamo presentati a Francoforte con un nuovo gruppo, 5 innesti non sono pochi, eppure siamo riusciti a fare sicuramente più di quanto ci aspettassimo. Ce la siamo giocata bene in tutte le partite, tenere il ritmo della Gran Bretagna credo sia una dimostrazione sufficiente di quello che abbiamo fatto. Abbiamo battuto la Germania due volte, anche questo non è da sottovalutare. “Avevamo gli stimoli giusti per giocare bene ogni singola partita compresa la finale per il 5°-6° posto nonostante non ci fosse alcuna medaglia in palio. Il segreto credo sia stato quello di essere riusciti a trasformare il nuovo gruppo in una squadra compatta e, in questo, molto è stato sicuramente merito dello staff che ci ha accompagnati in questa esperienza. Sicuramente si è sentita la mancanza di giocatori come Pellegrini e Sanna ma abbiamo saputo rimediare, i pronostici ci davano come fanalino di coda della competizione e, invece, siamo arrivati quinti. Perché quando il gruppo gioca non c’è storia. Tutto questo lascia ben sperare per i prossimi appuntamenti, l’obiettivo adesso sono i Giochi di Rio 2016. È mancata solo un po’ di fortuna, chissà cosa sarebbe successo se fosse entrato quel tiro libero di Cavagnini che valeva la vittoria nel girone sulla Gran Bretagna. “Personalmente mi sono divertito parecchio e penso di aver giocato proprio un bell’Europeo. E’ stato bello ritrovare i miei compagni della Unipol seppure in nazionali diverse. In campo non si guarda in faccia nessuno, ma vivere questi quindici giorni con chi ha condiviso con te l’intera stagione è stato veramente bello, trovarsi a fare colazione, a bere il caffè. Abbiamo festeggiato la vittoria di Ian come se avessimo vinto con lui. I genitori di Andre Bienek hanno seguito tutte le nostre partite e hanno tifato per noi, cosa chiedere di più?”. Anche la Svezia di coach Malik Abes e Joakim Lindblom non si è tirata indietro: un ottimo quarto posto e la qualificazione ai Mondiali di Goyang City sono l’epilogo di questo Europeo. “Sono soddisfatto – ha dichiarato Abes – il quarto posto è un buon risultato per questa nazionale, negli ultimi appuntamenti non si è spinta oltre la nona posizione. Certamente un po’ di rammarico per la medaglia sfumata c’è, la Spagna era alla nostra portata avremmo potuto vincere la partita. In ogni caso il bilancio è positivo. In vista della prossima stagione sulla panchina della Unipol, questo europeo mi ha dato tante conferme: Ian è stato spettacolare, da solo ha deciso la partita che valeva l’oro. Ormai sa bene come affrontare le finali al cardiopalma”. Chiara Zucchi