Chi era in cerca di emozioni, sabato sera doveva passare dal Palasport di Seveso dove è andata in scena la battaglia tra la Unipol Briantea84 e la capolista Sassari. Una sfida tra ex, che ha visto come protagonista fuori dal rettangolo di gioco Marco Bergna, allenatore della formazione brianzola prima di trasferirsi in Sardegna e prendere le redini della squadra più armata per vincere lo scudetto. Il risultato della gara non fa notizia: 63-72 per gli isolani. Ma tutto è stato fuorché una partita scontata. La Unipol è riuscita a farsi seppellire sotto 20 punti – nel secondo quarto – prima di iniziare la sua resurrezione e mettere paura a chi, per statura muscoli esperienza e carisma, paura non ha quasi mai. “Abbiamo giocato contro quella che probabilmente è la squadra più forte del campionato e una sconfitta ci stava, ma se non avessimo avuto quel secondo quarto di black out il risultato poteva essere anche diverso – ha analizzato Malik Abes, amareggiato per una sconfitta non pienamente meritata -. Sono molto arrabbiato perché nel finale avremmo potuto sbagliare meno, ma i falli e il nervosismo ci hanno penalizzato. Quello che vedo di positivo è che abbiamo dei giovani notevoli come Sala, che è entrato nella mischia e ha cambiato volto alla partita. Significa che ci sono nuove generazioni che stanno crescendo e che arrivano a bussare sempre più insistentemente alle porte del grande basket”. I tabellini parlano di due periodi dominati da Sassari, tra cui un secondo quarto di imbarazzante supremazia (11-25), e di una ripresa ampiamente governata dai padroni di casa che, a quattro minuti dalla fine del match, sono riusciti a ricucire lo strappo portandosi a -5 (56-61), sognando l’aggancio che non è mai arrivato. Una partita fatta di ombre e luci per i brianzoli che, dopo aver arrancato pesantemente in un secondo quarto criminale e goffo, hanno sfoderato un quintetto inedito con Sala in campo per oltre 16 minuti insieme a Gugliotta, Smurr e Pedretti, ancora una volta in doppia doppia con 27 punti personali e 11 rimbalzi. Qui è arrivata la svolta: due bombe di Pedretti al 22’ hanno riacceso le speranze del caloroso pubblico presente, poi il canestro del giovane Sala ha fatto segnare il -9 (39-48) che ha di fatto accorciato le distanze impostando il nuovo ritmo dell’ultimo tempo. Difesa a tutto campo, un buon lavoro di contenimento su Mazzi, Ruggieri e soprattutto sul senegalese Abou Konatè – best scorer per Sassari con 22 punti – sono stati gli ingredienti che hanno permesso alla Unipol di rimettersi in partita (58-63 al 36’), facendo sentire il suo fiato sul collo dei sardi: negli ultimi 3’, però, i troppi errori dalla lunetta da parte dei lombardi hanno fatto sfumare le possibilità di un miracoloso aggancio mentre i cecchini di Sassari non hanno avuto timore nel chiudere i conti, portando a casa i due punti che permettono alla formazione di Bergna di conservare il primato in classifica insieme al Santa Lucia Roma, vincente seppure con fatica sul campo di Padova per 72-77. La Unipol conserva il quinto posto con 12 punti alle spalle di Porto Torres (14), inseguita a breve distanza solo da Giulianova (10 punti). “Giocare a Seveso non è mai facile – ha ammesso Bergna – e lo posso dire per esperienza personale. Quindi sono molto contento della prova dimostrata stasera dai miei ragazzi: ho la fortuna di allenare una squadra che non molla mai, fatta da giocatori eccezionali e grandi campioni. Grande merito a Briantea per la sua partita, è riuscita a risollevarsi e ci ha creduto fino in fondo. La verità è che Sassari è una formazione costruita per vincere e puntiamo allo scudetto, senza troppi misteri”. Tabellini: Lindblom 8, Geninazzi 2, Damiano 0, Molteni 0, Santorelli 1, Sala 4, Scopelliti 0, Pedretti 27, Gugliotta 6, Smurr 15. Progressione: 1Q 10-14 2Q 11-25 3Q 18-14 4Q 24-19