Unipol non pervenuta. Questo il timbro sul tabellino della squadra di Giovanni Cantamessa nella partita valida per il primo trofeo stagionale, la Supercoppa giovanile Martin Mancini. Alla sirena il risultato è impietoso: 45-23 per il S. Lucia Roma. I romani si sono presi la loro gustosa rivincita, ancora davanti alle telecamere di Rai Sport che hanno trasmesso in diretta tutto il match. Facile immaginare questa sete di rivalsa, dopo la finale scudetto persa con grande smacco proprio in casa Briantea quattro mesi fa. Al Multieventi Sport Domus di San Marino, campo scelto per il secondo anno dalla Fipic (Federazione italiana di pallacanestro in carrozzina) e dalla Fondazione Martin Mancini a cui il trofeo è intitolato, è stata un’altra storia: la Unipol non ha mai veramente provato a entrare in gara, ha acceso la lampadina solo per pochissimi minuti all’inizio del secondo quarto, poi il buio. Un’assenza – di intensità e di idee – che ha reso più facile ai capitolini il compito di portare in società la seconda Supercoppa dopo quella del 2011. Come sempre, leader del S. Lucia è stato Dario Di Francesco, premiato come top player dell’incontro: suoi 20 dei 45 punti vincenti. Una presenza, quella del numero 12 romano, che i lombardi non sono mai riusciti a contenere. In doppia cifra tra i capitolini anche Davide Obino, 12 punti. Mentre a chiudere i conti alla fine di un terzo quarto già particolarmente eloquente è stata Giulia Saba: il suo canestro sulla sirena ha decretato il 19-33 che di fatto ha chiuso i conti. Tra le fila Unipol, invece, si segnalano solo assenze: Crespi (7) e Nava (10) da soli non sono riusciti a tenere in piedi una parvenza di offensiva. Le palle perse e i canestri sbagliati hanno contraddistinto tutto il match dei brianzoli che, per eccessivo timore reverenziale, si sono fatti scappare molte occasioni per poter mettere un freno alla cavalcata del S. Lucia. “In questo modo non si può vincere – ha esordito Giovanni Cantamessa al termine della disfatta – perché non siamo mai entrati in partita, è come se non avessimo giocato. A voler vedere bene, non siamo stati male in difesa e in attacco abbiamo saputo costruire azioni pulite, ma poi al momento in cui ci trovavamo a tu per tu con il canestro è stato un disastro. Roma è stata brava ma non senza mettere la palla nella retina non potevamo andare da nessuna parte. Non credo sia stata supponenza di chi si sente campione d’Italia, anzi eccessiva tensione e timore di non essere all’altezza”. Lo scudetto sulla maglia pesa parecchio, lo sa anche Malik Abes, responsabile tecnico del settore basket in carrozzina: “Abbiamo avuto poco tempo per allenarci tutti insieme – ha commentato – per cui era difficile arrivare pronti. Nelle ultime settimane abbiamo dovuto fare i conti con l’influenza che ci ha decimato. Queste però non vogliono essere scuse: oggi non abbiamo giocato e non abbiamo dimostrato di meritare il titolo di campioni italiani. Ai ragazzi ho detto che, se manca impegno e passione, lo scudetto sulla maglia non serve a niente”. Unipol Briantea84 - S. Lucia Roma 23-45 (2-12; 12-20; 19-33)