Un’azione, un episodio di un centesimo di secondo, un fischio nel momento sbagliato. Questo è quello che separa la Unipol dalla finale di Coppa dei Campioni. Uno strappo che sveglia i canturini da un sogno bellissimo, creduto reale fino alla fine, durante quella che è stata finora la più bella partita di questo torneo, conclusa sul punteggio di 59-57 per i padroni di casa. Il Fundosa è qualificato per la finale che vale il trofeo e che giocherà domani alle 12 contro il Galatasaray detentore del titolo. Mentre la Unipol di Malik Abes dovrà cercare di salire sul podio europeo in una sfida per nulla facile contro i tedeschi del Lahn Dill (ore 10.00). “Si può perdere in tanti modi, ma così fa molto molto male – ha sbottato a caldo Malik Abes, lacrime agli occhi per quello che è stato il più brutto dei risvegli -. Quel fischio negli ultimi secondi è stato tutto sbagliato, quel fallo non c’era, non in quel modo così dannoso. Ci meritavamo questa finale, i ragazzi hanno giocato la loro migliore partita, sono fiero di loro. Siamo partiti dicendo che era già un onore essere tra i migliori 8 club d’Europa e non ci aspettavamo nulla, ma questa gara ha dimostrato che siamo nel posto giusto, non ci siamo arrivati per caso e a questo punto posso proprio dire che meritavamo di più”. Il Fundosa parte subito cattivo, Lindblom perde palla e la risposta è una bomba da 3 partita dalle mani di Terry Bywater. I canturini, chiusi in gabbia, non trovano via d’uscita: le occasioni si sprecano davanti all’irruenza dei padroni di casa, che in campo ruggiscono come leoni. Bywater, inarrestabile, punisce senza alcun ritegno, 2 triple e 13 punti nei primi 5’ di gioco. Ian Sagar libera la Unipol dalle catene dell’8-0 e scioglie l’incantesimo che aleggia sui brianzoli. Il match scorre a ritmi altissimi, la posta in palio vale il tutto per tutto. Andre Bienek accorcia le distanze (15-14) e rimette la Unipol in carreggiata. Allo scadere è Ruiz ad alzare la voce, infilando il canestro che vale il +1 ( 17-18). Il secondo quarto si apre ancora con la firma dello spagnolo in casacca biancoblu. I padroni di casa non abbassano la testa e continuano a spingere, fino al + 1 di Llambì (23-22). Il quintetto lombardo fa un lavoro durissimo ma efficace e riesce a inibire completamente i due gemelli Zarzuela e pure il pericoloso centro Carlos Vera. L’unica chance nelle mani di coach Artacho rimane proprio Llambì che, fuori dalle marcature, riesce a realizzare i punti dell’allungo del Fundosa con un parziale di +8 (32-24). Ruiz non accetta lo sgarro e risponde a suon di canestri: la tripla sulla sirena è un avvertimento cattivo. La Unipol c’è. All’intervallo lungo il match è ancora aperto (34-33). Alla ripresa, i primi 2’ di gioco passano pressochè immobili. I quintetti si pressano con la cattiveria di chi non vuole arrendersi e a 5’ dalla fine il risultato è stabile sul 37 pari. Alejandro Zarzuela trova lo spazio che fino ad ora gli era stato precluso, due centri consecutivi portano il Fundosa sul +2 (41-39). Per la Unipol risponde Joackim Lindblom, che freddo e preciso al tiro realizza gli ultimi tre canestri di questo penultimo quarto. Alla terza sirena il vantaggio è giallo Fundosa e porta la firma della tripla di Bywater (46-43). L’adrenalina è il sesto uomo in campo, da ambo le parti. Quando sembra che la partita stia prendendo una brutta piega con il + 7 del Fundosa, arriva la zampata Unipol che fa vacillare ogni certezza. La triade Santorelli-Bell-Sagar spinge fino al -1 (52-51). Il sorpasso arriva dalle mani di Brian Bell (52-53), Lindblom arriva in scia e piazza il canestro del 52-55. Zarzuela a questo punto segna la partita: prima in lunetta su fallo di Sagar, poi il canestro del 56-55. Bell risponde con il +1 (56-57) che infiamma gli animi, ma purtroppo la storia non è finita. Mancano 4’’ dalla fine e il gioco da 3 di Zarzuela su fallo di Sagar riporta il vantaggio in capo al Fundosa 59-57, azione fatale che strappa il sogno di finale.