Unipol fa rima con certezza, come quella che a Seveso non si passa. È così da un anno e mezzo e il Santo Stefano banca Marche non è riuscito a infrangere l’incantesimo. Un’altra vittoria ampia e senza brividi, come quelle a cui ormai ci hanno abituato i Campioni d’Italia. Il terzo successo casalingo dei biancoblu si traduce nel 75-48 al quale i marchigiani devono arrendersi. Questa volta è l’asse Sagar-Bell a dettare legge: lo statunitense chiude la migliore prestazione dal suo arrivo in Italia, con una sontuosa doppia doppia (19 punti e 19 rimbalzi, a cui si aggiungono 5 assist), ma il leader offensivo dell’intero match questa volta è il numero 12 inglese, con 24 punti e 5 rimbalzi. Ancora una volta, la partita sembra già finita ben prima dei 40’. Dopo un inizio di studio reciproco, la Unipol prende presto il volo e già alla fine del primo quarto, con Sagar e Bell sugli scudi (12 punti in due) allunga il passo mettendo una bella distanza tra sé e i marchigiani. Il canestro sulla sirena di Andre Bienek sigla il risultato di 22-10. È ancora il tedesco a piazzare il canestro che porta la Unipol a doppiare il Santo Stefano a metà del secondo periodo (34-17). Il copione sembra sempre lo stesso dei primi due match casalinghi: il quintetto di Malik Abes macina punti a più non posso fino a vanificare qualunque tentativo di ripresa da parte dei suoi avversari. Non riesce a invertire la tendenza neppure la bella squadra allenata da Roberto Ceriscioli. Tanghe e Manning vengono letteralmente disinnescati. Simon Brown è bravo a far girare palla e si prende anche le sue responsabilità dalla distanza (3/4 da 3, per 17 punti totali). Ma il canestro non dà moltissime soddisfazioni ai bianconeri, che si limitano a un 28% di realizzazione. La manata di Bell, cattiva nell’intercettare le palle volanti di Santo Stefano, la dice lunga sulla voglia di vittoria della Unipol, che da giugno 2012 tiene ben chiuse le porte del suo palazzetto. In compenso le apre al pubblico: tantissimi bambini sugli spalti (scuola primaria IV Novembre di Mariano Comense, scuola primaria Mirabello di Cantù, l’oratorio di Barzanò e i giovanissimi calciatori dell’Ac Base 96 di Seveso), per colorare la curva e lanciare il messaggio più bello, all’insegna di una cultura sportiva sempre più votata all’integrazione. Saranno oltre 600 gli spettatori accalcati attorno al campo di gioco, una grande festa per tutti. Il terzo quarto è sapiente amministrazione (56-34), con le fiammate di Martin Edwards (3/4 da 2) a scaldare il clima in casa Unipol. Senza ormai nessun batticuore, anche l’ultimo periodo scivola via: la Unipol punta al +30, ma la sirena ferma tutti sul risultato di 75-48. E con il match serale di Seveso si conclude la quinta giornata, che vede la Unipol mantenere posizione al secondo posto in classifica (8 punti), col fiato sul collo del Santa Lucia Roma, ancora imbattuto e leader incontrastato della Serie A (10 punti). Il treno alle spalle dei capitolini va però sfoltendosi: sia Santo Stefano che Castelvecchio, caduto in casa contro Porto Torres (ancora a parimerito dei brianzoli), si accomodano al terzo posto. Mentre Giulianova conquista i suoi primi due punti in classifica, colpendo Sassari in casa. I sardi e Padova chiudono ancora a bocca asciutta. “Santo Stefano è sicuramente uno degli avversari più pericolosi del campionato e siamo quindi contenti del risultato finale – ha commentato coach Abes -. Ancora una volta siamo riusciti a difendere l’imbattibilità del nostro campo, facendo giocare tutti senza mai perdere di intensità. Adesso ci aspettano due partite delicate, perché fra una settimana saremo in Sardegna per lo scontro diretto con Porto Torres, e poi chiuderemo in casa il 14 dicembre con Castelvecchio, una squadra che sta facendo parecchi disastri scombinando quelle che sembravano gerarchie acquisite. Staremo a vedere, intanto stasera è stato davvero bello poter festeggiare la Supercoppa e sentire l’inno d’Italia insieme a tutto il nostro splendido pubblico, emozioni impagabili”. “Una partita davvero straordinaria – ha aggiungo Ian Sagar – che arriva dopo il successo in Supercoppa. Incrociando le dita, speriamo di migliorare ancora la condizione fisica entro Natale. Questo per me è stato un anno davvero incredibile, su cinque competizioni nazionali e internazionali a cui ho partecipato ho sempre vinto. Il sogno è quello di ripetere questa striscia positiva anche l’anno prossimo: ci aspetta la Coppa dei Campioni, la competizione più importante in Europa per chi gioca a basket in carrozzina, vincere lì significa volare nell’Olimpo”.