“E’ stata una serata spettacolare, incredibile, indimenticabile – ha commentato il presidentissimo Alfredo Marson, che per davvero ha sudato sette camicie alla fine di questa impresa e al fischio finale si è riversato sul campo ad abbracciare tutti i suoi campioni -. Ero con le dita incrociate. Sicuramente sapevamo che Roma aveva il dente avvelenato ed era qui col coltello tra i denti. È un anno favoloso: abbiamo meritato questa vittoria, per la squadra, per tutta la società, per l’ambiente. Vedere questo palazzetto stracolmo di gente è stata la nostra prima vittoria. Quando ho visto questa marea di persone che tifavano per noi ho pensato che alla fine il risultato finale non contava più. Noi avevamo già vinto”. “Ce lo siamo meritati, ce lo siamo meritati – ha ripetuto Malik Abes, al suo primo scudetto in Italia, secondo allenatore compiere il grande slam -. È stata molto dura, combattuta, ma siamo un gruppo straordinario che non molla mai. Non ho mai dubitato un secondo che potessimo perdere, conosco i miei ragazzi, so che non mollano mai. Devo ringraziare ogni giocatore uno ad uno, perché questa stagione è stata lunga, tutti hanno dato il massimo e nulla sarebbe stato possibile senza l’apporto di ciascuno. Tutti hanno portato il loro mattone e oggi siamo qui a festeggiare una stagione incredibile, il modo migliore per iniziare il nostro trentesimo anniversario”. “E’ la forza del gruppo – ha aggiunto un modesto Kai Moeller, dalle cui mani sono passati i palloni cruciali della vittoria scudetto, quello del pareggio che ha portato il match all’overtime e quello decisivo a 4’’ dalla sirena finale -. Non ho fatto nulla da solo, siamo una squadra completa, che ha coraggio. È stata un’emozione grandissima, una serata che non dimenticherò”. “Vincere gara1 è stato il nostro primo grande successo – ha commentato il capitano Jacopo Geninazzi, al suo primo tricolore -. Da lì poi sapevamo che dovevamo giocarcela in casa, che sarebbe stata durissima. Sappiamo quanto Roma volesse questa partita. Siamo all’apice della felicità, abbiamo tagliato tre retine e ci siamo tolti tutte le soddisfazioni possibili. Di più non potevamo chiedere. Ora sono ancora più carico per affrontare gli Europei con la nazionale, a Francoforte”.