Santa Lucia bestia nera della stagione. La UnipolSai non riesce a invertire la rotta, il quarto scontro con i capitolini si chiude ancora con una sconfitta. Gara1 di finale scudetto va a Roma per 66-51, grazie anche a un Matteo Cavagnini che ha dimostrato tenacemente di voler riscrivere la storia degli ultimi due scudetti, mettendo con i suoi 23 punti il primo mattone verso il tricolore. Ora tutto dipende da Gara2, in programma sabato 16 maggio alle 20.30 alla Mapooro Arena di Cucciago. La UnipolSai non potrà sbagliare se vuole riaprire la serie e cercare riscossa nella bella romana del 23 maggio (a Roma, ore 16.30). “Bisogna tenere il ritmo per 40’ perché altrimenti queste partite di perdono – ha commentato Francesco Santorelli, che un anno fa aveva deciso con un canestro le sorti del primo scontro finale e oggi fa autocritica -. Questa partita l’abbiamo persa essenzialmente noi, certo Roma è una grande squadra ma la nostra coesione a volte viene meno, sbagliamo i passaggi e le conclusioni. Così non si può pensare di vincere. Adesso però dobbiamo pensare solo a Gara 2 provare a tutti i costi a tenere aperti i giochi”. “Quest’anno non riusciamo a venire fuori vincenti dal confronto con il Santa Lucia – ha continuato coach Abes -. Dobbiamo analizzare questa partita e capire quali errori abbiamo commesso: ci hanno fatto molto pressing e lo sapevamo, ma noi siamo calati quando abbiamo smesso a giocare di squadra dopo un inizio davvero molto buono. Comunque non abbiamo ancora perso niente, a casa sarà un’altra storia”. Si respira aria di battaglia sui legni della Fondazione Santa Lucia. I primi attimi sono già di fuoco, botta e risposta, con Matteo Cavagnini e Gaz Choudhry a trainare i quintetti (6-4). Dalla lunetta 1/2 per capitan Ian Sagar, Mehiaoui non spreca e piazza il +3 (8-5). Cavagnini non perdona, la UnipolSai risponde con troppi errori al tiro (12-7). A spezzare il silenzio biancoblu è Brian Bell, Choudhry alza la voce e mette la tripla che vale l’aggancio (12-12). Quando mancano 1’47” da giocare arriva il primo vantaggio brianzolo, con Sagar a firmare il 12-14. Roma non si ferma, alla prima sirena 14-14. La tensione non manca, i quintetti si marcano stretti. La UnipolSai prova a scappare e con Carossino e Choudhry arriva il +4 brianzolo (14-18). Roma non concede troppo, Rossetti, Stupenengo e Cavagnini riportano la situazione in perfetto equilibrio (20-20). Ruiz non si tira indietro, sbaglia qualcosa ma fa vedere tutta la sua grinta: 4 punti caldi nelle mani dello spagnolo e la UnipolSai si riporta sul +2. Il match sembra non voler prendere le parti di nessuno, all’intervallo lungo è ancora parità (26-26). Brianzoli al 39% da 2, Roma risponde col 44%. Dalla distanza nessuno dei due quintetti prende coraggio (0/4 Santa Lucia, 1/4 Cantù), solo Choudhry entra a referto. Due minuti di silenzio in apertura di quarto, la situazione non si sblocca. Raourahi sbaglia dalla lunetta, Carossino colpisce il ferro. Sagar mette il +2 (28-26), Roma aggancia con Papi e prende il largo con la tripla infuocata di Mehiaoui (31-28). La UnipolSai perde la testa, una manciata di secondi e Roma vola sul +6 (37-31), quando mancano meno di 3’ da giocare. Cavagnini non sbaglia dalla linea di carità, Choudhry risponde tirando fuori l’orgoglio (39-33). Doppio fallo di Cavagnini su Carossino, il brianzolo non gioca al meglio le sue carte e lascia Roma avanti sul +4. La linea di carità punisce anche Choudhry, troppi punti lasciati sul ferro e Roma vola via. Cavagnini non perdona, alla terza sirena gialloblu avanti 42-36. I capitolini iniziano a fare paura: il vantaggio è cattivo, +10 dopo quando mancano 7’ da giocare. Il quintetto gialloblu è incontenibile, Cavagnini, Rossetti e Berdun ruggiscono, bramosi di vittoria. La UnipolSai perde lucidità, il ferro butta tutto fuori. Bell trova la tripla (62-48) ma ormai il destino è scritto. Giochi chiusi sul 66-51, Roma avanti nella sfida che vale lo scudetto 2015.