In un campionato che lascia pochissimi margini d’errore, una certezza c’è: la strada di chi ambisce al tricolore passa inevitabilmente dalla Sardegna. Sassari, in testa alla classifica insieme al S. Lucia Roma (che però ha una gara in meno), ha già espresso le sue intenzioni: vincere il campionato. Nell’anno del suo 25° anniversario, il regalo migliore da mettere in bacheca. Ed è sull’isola sarda che la Unipol volerà questo weekend per misurare effettivamente quale sia la sua corazza (in campo sabato alle 18). Certo, il team allenato dall’ex canturino Marco Bergna ha tutti i numeri per pensare in grande (stelle internazionali di primo piano, una partnership con i cugini della Dynamo Sassari) ma un tallone d’Achille lo deve avere ed è stato bravo a trovarlo il S. Stefano Marche, che prima della pausa di campionato è riuscito a sorpresa a disinnescare la bomba sarda in casa. “Siamo consapevoli di trovarci davanti una squadra armata fino ai denti – ha commentato il tecnico dei brianzoli, Malik Abes – perché Sassari aspira al titolo e ha una squadra realmente temibile. Innanzitutto è molto alta, schiera sempre almeno tre lunghi. È praticamente un all star team, con il campione paralimpico canadese Yvon Ruillard (ex Giulianvoa) e Brad Ness (ex Elecom) in vetrina. Poi da Porto Torres è arrivato David Curle, un sudafricano che si è già fatto conoscere in Italia per le sue doti, e dalla Francia Kamel Megrini. Insomma, a loro non manca proprio nulla”. La Unipol, che finora ha disputato un’unica partita (la prima di campionato con Porto Torres è stata rinviata al 24 novembre, mentre in casa i brianzoli hanno agguantato la vittoria all’overtime proprio contro S. Stefano), deve ancora dimostrare tutto il suo potenziale: è sicuramente una squadra ancora da scoprire per tutte le sue avversarie, avendo cambiato molto del suo organico nel corso dell’estate. Una cosa è sicura: dall’esito del confronto con Sassari si potrà capire qualcosa di più su chi arriverà in fondo alla corsa.