Berlino agrodolce per Marco Dolfin. Il meeting internazionale tedesco, uno degli appuntamenti più cool della stagione natatoria – e uno dei più decisivi in vista dei Mondiali di Glasgow – ha riservato qualche ombra all’atleta della BLM, convocato per la prima volta con la maglia azzurra. La gara più attesa, quella dei 100 rana, non ha portato i riscontri attesi: Dolfin ha faticato a bissare il tempo di Busto Arsizio, quell’1.44.01 diventato record italiano assoluto SB5, e ha chiuso la gara con un 1.44.86 che ha lasciato l’amaro in bocca. Un'esperienza da ricordare in quanto a prestigio e che ha trasmesso numerosi insegnamenti. “Sicuramente il tempo di Berlino non è stato all’altezza della mia preparazione – ha confermato Dolfin, sempre molto obiettivo e severo nel misurare progressi e record -. Il risultato di Busto Arsizio lasciava ben sperare, ma la mia condizione in Germania probabilmente non era la migliore possibile, con gli strascichi di influenza che mi portavo dietro. Il tutto senza voler accampare scuse per l’andamento della gara. Non ho ancora analizzato pienamente le ragioni di quanto accaduto: di sicuro le aspettative erano alte e, in questi casi, disattenderle anche di poco appare un fallimento. In verità ero consapevole che fosse dura e che il mio percorso non fosse a un punto di arrivo. “L’esperienza con la nazionale è stata davvero molto positiva – ha aggiunto Dolfin -, far parte di un gruppo così prestigioso e con un altissimo livello tecnico è sempre istruttivo: è stato bello confrontarsi con gli altri atleti, sia veterani che giovani. Un modo per crescere, anche fuori dalla vasca. Adesso le prime convocazioni per i Mondiali sono state fatte dal Ct Vernole, ma la porta non è ancora del tutto chiusa: c’è Lignano Sabbiadoro a fine maggio, con il Campionato italiano per società, in quella occasione proveremo nuovamente i 100 rana e vedremo se sarà cambiato qualcosa”.