#ParalympicAtmosphere. Nel tweet di Ian Sagar, campione della nazionale britannica in forza dalla Unipol, c’è tutto quello che serve per descrivere una serata da cerchiare con un bollino rosso sul calendario e ricordare per anni. Non c’è solo la vittoria contro i campioni d’Italia del S. Lucia, ottenuta con un costante predominio del campo e della mente e largamente meritata come dice il 70-55 finale. C’è un palazzetto traboccante, addirittura paragonato – per calore ed entusiasmo – alla Basketball Arena londinese, ricca di ospiti importanti (Flavio Tranquillo da Sky, il conduttore sportivo Mediaset Mino Taveri, il telecronista di Rai Sport Lorenzo Roata e lo storico allenatore dell’Olimpia Franco Casalini) e di grandissimo tifo. La migliore partita della stagione, anzi probabilmente la più bella da un po’ di anni. Dopo il ritorno nella massima serie avvenuto nel 2010, questa è la prima volta che i brianzoli riescono a soverchiare il S. Lucia: un’impresa storica, riuscita quest’anno anche a Porto Torres e S. Stefano, ma che in terra lombarda conferma l’imbattibilità del campo sevesino, ormai vera e propria casa del “wheelchair basketball”. A una giornata dalla fine della regular season, lo scalpo illustre colto davanti al proprio pubblico vale alla Unipol la qualificazione matematica ai Play-off scudetto, mentre Roma di fatto mantiene la testa della classifica, a parimerito con Macerata ma con il vantaggio degli scontri diretti. A essere nei guai è Sassari che, se saprà imporsi sul campo capitolino, dovrà comunque attendere l’esito della sfida tra S. Stefano e Porto Torres per sapere se sarà dentro o fuori dalla lotta per il tricolore. “La soddisfazione non si può misurare – ha commentato un estatico Malik Abes, ancora incredulo di questo risultato -. Sapevo che sarebbe stata una partita in cui, oltre alla tecnica, serviva mantenere la testa: ho cercato per tutta settimana di togliere tensione, di non pensare ai conteggi della classifica. Certo la nostra sconfitta avrebbe significato rimettere in discussione i play-off ma non volevo che questo incidesse sulle prestazioni dei singoli. È stata una vittoria corale, ogni quintetto in campo ha giocato alla perfezione. Ormai siamo in un punto della stagione in cui la squadra si conosce bene e ha imparato i suoi equilibri, è uno spettacolo vederla giocare come stasera”. Gli occhi brillano anche al capitano, Jacopo Geninazzi, in campo fin dal primo minuto in un match che ha portato sul parquet, nello stesso momento ma diviso su fronti opposti, il quintetto della nazionale italiana di basket, con il canturino Nicola Damiano, opposto ad Amine Moukhariq, Ali Sanna e Matteo Cavagnini (e Alberto Pellegrini tra le riserve illustri di Roma). “Stasera abbiamo giocato la partita perfetta – afferma senza pudore il numero 5 biancoblu – è sicuramente la migliore della stagione. Quando giochiamo così poche squadre riescono a resisterci”. Già perché il S. Lucia – arrivato in Brianza dopo un viaggio apocalittico durato 11 ore, a causa della neve e dei mezzi spargisale in circolazione – non è mai riuscito a trovare il bandolo della matassa. Ha sempre vestito un ruolo che normalmente non gli appartiene mai: l’inseguitore. Fin dal primo quarto la Unipol subito avanti ha fatto la sua partita, portandosi sul 10-2 poi, grazie al sempre affidabile Cavagnini (20 punti) e a Stupenengo, i capitolini hanno ricucito (10-9). Da lì è partito il bombardamento dei padroni di casa, con il trio Sagar-Bienek-Okon a martellare sul ferro fino a chiudere avanti per 20-15. Il divario è stato scavato nel secondo periodo, con un break di 6-0 che ha portato la Unipol prima a +11 (26-15) e poi a un ampio vantaggio di 33-21 siglato dalla sirena dell’intervallo lungo. La ripresa di fatto non ha cambiato registro: i brianzoli sono arrivati al massimo vantaggio di +13 (40-27) con Sagar, reso ancora più profondo dal tiro di Okon che è valso il +15. In area non c’è spazio per nessuno: Counts praticamente disinnescato, neppure Rossetti gettato nella mischia nel finale da coach Carlo di Giusto riesce a farsi spazio. I biancoblu difendono ogni pallone e disinnescano tutti i giochi di Moukhariq, autore di due triple nel terzo quarto ma per il resto assente (2/10 da 2). L’epilogo è facile da immaginare: sospinta dal suo pubblico, la Unipol non ha avuto paura di cavalcare il suo momento di gloria. Con il 66-50 messo in cassaforte a 2’ dalla fine, il quintetto lombardo ha scritto la parola fine sul match e ha piantato un bel picchetto in vista della Final Four di Coppa Italia che si consumerà proprio sul campo di Seveso nel weekend del 16-17 marzo. Gli avversari sono avvertiti.