Campioni d’Europa! Dopo sei anni dalla prima storica affermazione continentale, la Rolafer Briantea84 torna sul tetto d’Europa vincendo con la squadra di livello A il 38esimo Trofeo internazionale di Ginevra (2-4 giugno 2017). Un titolo inseguito e accarezzato da tempo, dopo una scia di terzi posti collezionati nel 2012, 2014 e nel 2016: lo scorso week end la Rolafer ha finalmente saputo imbrigliare ogni avversario, laureandosi con 6 vittorie e 2 pareggi nuova regina d’Europa.

“Obiettivo stagionale raggiunto – ha commentato un soddisfatto Giorgio Pagani -. Siamo arrivati a Ginevra con tutta la pressione del caso: volevamo e dovevamo vincere e cosi è stato. Sapevamo di avere il potenziale per farlo ma il verdetto appartiene sempre al campo. Non sono mancati i fuoriprogramma da gestire, dagli infortuni alla tensione emotiva. Quindi possiamo dire di esserci guadagnati questo titolo a pieno merito. Non siamo arrivati con una preparazione specifica per il calcio a 11 ma abbiamo cercato di sfruttare al meglio tutto il lavoro fatto durante la stagione. La prestazione è stata positiva: c’è chi è partito subito forte e chi, invece, ha preso le misure un po’ più lentamente per poi esplodere sul finale. I ragazzi hanno saputo adattarsi ad ogni richiesta fatta in campo, gli infortuni ci hanno costretto a rimescolare un po’ le carte senza che il rendimento complessivo della squadra incidesse negativamente sul risultato. Questa è una grande cosa”

“I riscontri sono stati positivi anche in termini comportamentali e di dinamiche di gruppo. Fattore non del tutto scontato in competizioni come queste, con un ritmo di gioco alto - 8 partite in 3 giorni - e molta pressione in termini di risultato. Quando non si riesce a concretizzare in attacco, quando il compagno sbaglia o semplicemente quando si capisce di non essere al 100% a servizio della squadra, le tensioni sono dietro l’angolo. E scoppiare è più semplice che costruire. Devo dire che tutti hanno saputo comportarsi con estrema maturità, il risultato finale ne è la prova. Il gruppo è sempre più consolidato, l’affiatamento è cresciuto molto anche con i nuovi arrivati. Questo aspetto non è assolutamente secondario rispetto al risultato sportivo, anzi: è il frutto di un grandissimo lavoro di squadra, di uno staff che crede in quello che facciamo e che lavora con altissima intensità per tutta la stagione. Il mio ringraziamento è per ognuno di loro. Sono contentissimo che a festeggiare questa vittoria ci fossero le persone che, anni fa, hanno intrapreso questo percorso insieme a me. Un sogno coronato alla grande”.

ROLAFER BRIANTEA84 B – Diciottesima posizione per la seconda formazione Briantea84 impegnata nel girone B che, al fianco dei veterani Gianni Raviscioni e Domenico Panetta, ha schierato in campo la più bella gioventù del club canturino: Fanta Lohore (classe 2006), Yossouf Kone (classe 2007) e Nicola Caminada (classe 2002) direttamente dal vivaio della Scuola Calcio We Play Football School. Costretto a rinunciare alla trasferta per febbre alta la mascotte Giuseppe Marcello (classe 2009), il più giovane portacolori Briantea84.

“Non siamo partiti con alcuna ambizione in termini di risultato – ha commentato Davide Gaverini –, la squadra nella sua quasi totalità era alla sua prima esperienza con il calcio a 11. Manca una preparazione specifica, si gioca su un campo ben più grande e con un pallone diverso. L’obiettivo è quello di far vivere ai ragazzi la trasferta di Ginevra, divertendosi sul campo. Sono certo sia stata un’esperienza positiva per tutti: è stato un anno vincente in termini di risultati e di crescita, le soddisfazioni sono state tante. Il gruppo è unito e ha saputo affrontare bene una posizione in classifica non esilarante. Il saper superare insieme i momenti più difficili è un grande traguardo per una squadra, è più facile essere gruppo quando si vince. Tutti si sono divertiti, sapevano di mettersi alla prova con un calcio che non avevano mai sperimentato e con avversari ben più esperti. Tutto serve a crescere, davanti a loro ci sono ancora tante edizioni di Ginevra da vivere”.

Foto: P.Fellah Photographie