C’è chi ha come idolo Messi, chi è più nostalgico e ancora sogna di diventare bravo come Maradona. Sono i ragazzi della Scuola Calcio Briantea84, i piccoli pulcini che – dalla collaborazione tra la società sportiva canturina e La Nostra Famiglia di Bosisio Parini – hanno iniziato a dare i primi calci a un pallone qualche mese fa e oggi sono pronti a scendere in campo. La prima amichevole della squadra allenata da Giorgio Pagani è avvenuta sul campo di Anzano del Parco contro la rappresentativa di livello Promozionale della Rolafer Briantea84. Un match interno, per assaggiare le emozioni di una partita vera. L’incontro, che sulla carta poteva apparire squilibrato, in realtà ha permesso alla Scuola Calcio di esprimere tutte le due potenzialità: la grande grinta dei 13 aspiranti calciatori ha portato il giovane gruppo a realizzare 3 reti, trascinando ai rigori un match intenso e animato. Tra chi gioca e chi sta in panchina l’adrenalina non si misura: dentro le loro divise blu, con gli occhi animati da entusiasmo e quell’ansia di dimostrare il massimo davanti ai loro genitori, la voglia di rincorrere il pallone è identica. Seguono il loro mister come un ombra, alcuni – come Mattia – si appendono ai suoi pantaloni, congiungendo le mani per poter essere chiamati a svolgere il loro ruolo dentro il rettangolo di gioco. E’ la magia del calcio. “Vincere è stato bello – ha spiegato Andrea – ma tutti i risultati andavano bene. È stata la nostra prima partita, quindi potevamo anche perdere, tanto c’era tempo per recuperare”. “Penso di aver giocato bene, come tutti – ha aggiunto Biagio -. Ho fatto anche delle finte e ho rischiato tanto”. “Ho tirato una gran botta in porta – ha raccontato Biagio – però è bellissimo tirare i rigori. Noi siamo stati tutti bravi”. “Questo primo test è andato molto bene – ha commentato il mister Giorgio Pagani, interpretando la soddisfazione anche dei suoi assistenti Rinarelli, Di Marco e Noli -. Mi sono reso conto che la competizione ha accentuato molto l’attenzione da parte di tutti i ragazzi. Occorre sempre saper dosare il divertimento, come la musica usata per il riscaldamento, con la serietà della disciplina nei momenti in cui conta. A tutti, però, avevo spiegato che la cosa importante è divertirsi, senza avere paura e senza pensare al risultato”.