E se tutto alla fine fosse deciso a testa o croce? Il campo di Seveso ha riscritto molte storie, ha mandato in frantumi pronostici e fatto perdere scommesse che sembravano già pagate. Qui tutto può succedere. Lo sa bene Roma, che sabato sera (ore 20.30) arriverà nella tana brianzola con la corona da capolista appena conquistata. Un fresco primato, quasi al termine di una stagione che non ha visto i capitolini primeggiare in maniera incontrastata come al solito. Certo sono sempre i Campioni d’Italia e sarebbe un delitto gravissimo sottovalutarli, ma i fatti dicono che i pretoriani di Carlo di Giusto in questa stagione vestono un’armatura che non ha maglie strettissime. Almeno questo dice una classifica fluida nei posti di vertice e il fatto che il S. Lucia fuori casa abbia sempre dovuto sporcarsi le mani: le uniche due sconfitte subite in campionate sono arrivate sui campi di Macerata e Porto Torres (due settimane fa), ma anche Giulianova (50-51) e Sassari (51-53) sono state a un soffio dall’impresa. Quindi le premesse che quello sevesino sia un match adrenalinico ci sono tutte. In più c’è da dire che i capitolini e la Unipol di Malik Abes condividono un’identica egemonia, quella di predominio finora totale sul proprio campo. Entrambe le squadre non hanno mai subito la violazione del proprio forte. Due animali domestici, che difendono la proprietà con tutte le loro forze. Basterà questo a spostare verso i brianzoli l’inerzia dello scontro? “La nostra volontà è quella di mantenere l’imbattibilità casalinga – conferma Abes – ma sappiamo bene con chi abbiamo a che fare. Anche se quest’anno si presenta in una forma più umana, parliamo sempre di campioni. Sarà una partita durissima ma una cosa è certa: giocheremo meglio che all’andata. Il campo di Roma è molto difficile, tutte le squadre faticano a trovare il canestro. Noi abbiamo sbagliato molto all’andata, quindi possiamo solo migliorare”. Al di là delle statistiche e del fattore campo, la Unipol dovrà fare i conti più che altro con la sua infermeria: Moeller e Lindblom in settimana hanno avuto qualche guaio con l’influenza, Sagar arriva da un raduno della nazionale inglese che di certo non è stato riposante, mentre Molteni ha saltato gli ultimi giorni di allenamento per alcuni fastidi alla schiena. Insomma, le variabili da tenere in considerazione sono parecchie. Anche la classifica offre i suoi motivi di attenzione: la vittoria di Porto Torres su Sassari ha rimescolato un po’ le carte, riaprendo la lotta per il quarto posto. Per la Unipol bastano due punti nelle prossime due gare per ritenersi al sicuro. Mentre per le due sarde il pallottoliere potrebbe essere necessario: se Porto Torres vincerà il suo ultimo match di regular season contro S. Stefano, alla squadra di Marco Bergna non basterà un’impresa con Roma nell’ultima di campionato per poter centrare la qualificazione. Nulla è scritto, tutto è ancora da giocare