Sabato a Seveso sono attesi i campioni d’Italia del S. Lucia Roma. Formazione che non ha nulla da dimostrare, ampiamente rodata, con pochissimi cambiamenti rispetto alla rosa che nella stagione scorsa si è aggiudicata per la terza volta consecutiva lo scudetto (su 19 vinti nella sua storia). Ai nazionali Sanna, Pellegrini, Cavagnini, Airoldi, quest’anno si è aggiunto l’azzurro Di Bennardo, per completare il poker di campioni italiani al servizio di Carlo Di Giusto. E poi vanno sommate le stelle straniere, come il francese Mehiaoui, gli americani Linch e Counts, giocatori con molti punti nelle mani. In casa Unipol l’atmosfera è serena: il gruppo sta lavorando sodo per riuscire a trovare l’amalgama giusto tra elementi che da poco si conoscono. Il vantaggio, in questo caso, coincide con il principale punto debole: quella canturina è la squadra più giovane del campionato italiano di massima serie (20,5 età media), e questo fattore è allo stesso tempo un plus valore ma anche un limite quando si incrociano battaglioni armati fino ai denti come quello romano. “Stiamo lavorando molto bene – ha commentato il tecnico Malik Abes – e di sicuro sabato non dobbiamo entrare in campo con soggezione e timori reverenziali. Non abbiamo nulla da perdere, dobbiamo solo dimostrare di poter giocare un buon basket. Ne siamo capaci. Il risultato verrà di conseguenza. L’importante è non uscire dal campo col rimorso di non aver dato il massimo”.