Che fosse una partita ostica, tutti avrebbero potuto dirlo. Nell’aria c’è però l’impressione che la Unipol abbia resto la vita anche fin troppo facile ai campioni d’Italia che, come da pronostico, si sono affermati sul parquet di Seveso per 54-70. Una Roma non particolarmente bella da vedere, a volte anche in rincorsa, ma dannatamente concreta e spietata, capace di piazzare break impietosi con le triple del cecchino risolutore Sofyane Mehiaoui. È lui che, nei momenti di affanno come nel primo quarto (11-7) e nel terzo (35-41), vede e provvede, assesta il tiro e dà un colpo al punteggio. La Unipol – pur con una eccessiva fatica a concretizzare le sue intuizioni – è stata brava a non uscire mai definitivamente dal gioco: dopo un primo quarto di alti e bassi, ha saputo riequilibrare i numeri nel secondo periodo, chiudendo in positivo il parziale (16-14). Ma la stangata è arrivata alla ripresa, con il S. Lucia che in campo ha messo le sue seconde linee di lusso e nessuno si è accorto della differenza. Di Bennardo, Rossetti, Counts non hanno fatto rimpiangere il tridente Cavagnini-Pellegrini-Mehiaoui, anzi hanno fatto volare Roma sul +14 (40-54). Da qui per i brianzoli è stato tutto più difficile: Lindblum (7/14 da 2) ha cercato ostinatamente il canestro e ha servito bene i compagni (8 assist), tentando di rimarginare la ferita, ma con Smurr in serata negativa (2/11 da 2) il divario non si è mai potuto colmare. Nell’ultimo periodo, Di Giusto ha fatto ruotare tutta la panchina, gettando nella mischia anche il giovanissimo Beltrame. Lo stesso è avvenuto in casa Unipol, con in campo Molteni, Scopelliti Sala e Santorelli – meno di 80 anni in quattro. Anche un passaggio sul parquet per Davide Schiera, 17 anni ancora da compiere, innesto proveniente direttamente dalla formazione giovanile. Pura amministrazione per il quintetto scudettato, tanta esperienza per i giovanissimi di Abes. “Al di là del risultato prevedibile, sono soddisfatto di come è andata la partita – ha commentato un ottimista Abes a fine gara -. Abbiamo incontrato i campioni d’Italia, 10 giocatori su 12 sono di primissimo piano, era una gara che si poteva perdere, ma noi abbiamo reagito bene. L’unica nota negativa è che sono mancati dei tiri facili, qualcuno è stato più spento del solito: tirare col 18% non permette di raddrizzare le cose. Ma siamo molto piccoli, dobbiamo continuare a lavorare molto sui blocchi, sul tiro. Da questa sconfitta abbiamo portato a casa molta esperienza, è quello che conta”. 1Q 13-23 2Q 16-14 (29-37) 3Q 13-19 (42-56) 4Q 12-14 (54-70) Lindblom 15, Geninazzi 0, Damiano 2, Molteni 2, Santorelli 0, Sala 0, Schiera 0, Scopelliti 0, Pedretti 16, Gugliotta 7, Smurr 12.