Non si ricordano di recente annate nelle quali il derby d’Italia tra Santa Lucia Roma e UnipolSai Cantù possa essere derubricato come una formalità: adrenalina, fisicità, grinta e occhi spiritati sono il condimento di una partita che non delude mai. Lo è stato anche questa, eletta come gara d’apertura del campionato italiano di Serie A e giocata sui legni gloriosi della Fondazione Santa Lucia. Per tre quarti combattuto e aperto a ogni colpo di scena, il match si è chiuso solo nell’ultimo periodo con un break imperioso di 17-0 messo a segno dai Campioni d’Italia biancoblù che, dopo 35’ di gioco un po’ opaco e faticoso, hanno fatto sentire la loro voce zittendo ogni coro: finisce 66-41 per Cantù (7-14, 10-15, 19-12, 5-25), con 26 punti di Adolfo Berdun e la difesa soffocante messa in campo da Geninazzi e Raourahi. 

“Come da pronostico, l’impatto non è stato per nulla facile, soprattutto nel primo quarto dove abbiamo avuto percentuali al tiro pessime – ha ammesso il coach della UnipolSai Marco Bergna -. Ci siamo ripresi lentamente, grazie a una grande difesa che ha tenuto il Santa Lucia quasi sempre a distanza di sicurezza di una decina di punti. Tutte le volte che abbiamo provato l’allungo, almeno in un paio di occasioni, siamo stati penalizzati da nostre ingenuità che hanno permesso ai padroni di casa di rientrare e di tornare pericolosi alle nostre spalle. Il gruppo come già altre volte ha fatto la differenza: abbiamo lottato fino alla fine, sulla distanza siamo usciti con un allungo decisivo nell’ultimo quarto e abbiamo dimostrato finalmente il nostro reale valore. Ora sappiamo che l’atteggiamento da avere non può essere quello visto in avvio, contro certe squadre bisogna avere la capacità di non concedere nulla dal primo minuto. Altrimenti potremmo pagarla cara. In ogni caso ora pensiamo alla cosa positiva: primo foglio rosa della stagione, andiamo avanti così”.

Primo quarto da polveri bagnate sui legni della Fondazione Santa Lucia: la classicissima del campionato italiano di Serie A FIPIC soffre la tensione del debutto e – ambo i fronti – fa vedere tanta confusione e pochissimo basket per oltre la metà del primo quarto di gioco. Dopo la prima retina di Adolfo Berdun, il silenzio più totale: bisogna aspettare il minuto 5.48 per vedere il secondo canestro, in un silenzio che pare surreale. La voce dei padroni di casa si fa sentire con Daniele Beltrame a 4.58 dal via (4-2). Coach Bergna rimescola le carte: fuori Berdun per Jacopo Geninazzi, lo sprint biancoblù porta la firma di Giulio Maria Papi che fa un 6-0 e spinge avanti la UnipolSai. Santorelli sulla sirena sigilla il risultato del primo quarto: 14-7 per Cantù.

La reazione del Santa Lucia nel secondo periodo vede protagonista Cristian Fares che rimette i gialloblù in corsa con un break di 4-0 (11-16 a 8’50’ di gioco). La UnipolSai fa fatica a imporre il suo gioco, mentre i padroni di casa – con la bandiera Matteo Cavagnini e Beltrame – accorciano ancora di più le distanze portandosi sul 16-18. Si fa fatica (come sempre) su questo campo. Dopo il fallo tecnico rimediato dal capitano romano, Berdun si mangia un canestro facile in contropiede, poi rimedia e raddoppia grazie all’assist prima di Papi e poi di De Maggi (16-23 a 1’25’’). È proprio il numero 26 della UnipolSai a fare la voce grossa in area: implacabile a rimbalzo, consegna nelle mani di Geninazzi due palloni trasformati immediatamente in contropiedi dell’italoargentino. Le squadre vanno a riposo sul 29-17 per i canturini. 

Riparte l’inseguimento: il Santa Lucia non si arrende facilmente. Stupenengo sale in cabina di regia e con pazienza prova a ricucire, affiancato da Fares. I due capitolini mettono pressione alla UnipolSai e portano Roma sul 31-35. Sul fronte biancoblù l’offensiva di questo terzo periodo è unicamente nelle mani del numero 14 biancoblù, a quota 21 punti personali. Papi trova il canestro del 39-31, poi la scena diventa tutta romana: Fares, Pennino lasciato solo e Cavagnini dalla sua piastrella preferita si rifanno sotto (36-39). Il terzo quarto finisce 41-36 per la UnipolSai, con tutto ancora in palio.

Francesco Santorelli trova il suo spazio nel pitturato con due canestri da sotto che danno gas ai biancoblù (45-38). La scia positiva della UnipolSai viene alimentata da Berdun e Raourahi in contropiede per il 51-38 che costringe coach Castellucci a chiamare time-out. Raourahi fa il leone, si guadagna a morsi un pallone che consegna nelle mani di Papi e poi si prende la scena con una volata solitaria che sigla il 55-38 (+12). Ancora Santorelli che per due volte si fa strada tra i titani dell’area per il 59-38, poi il fallo tecnico al Santa Lucia viene trasformato nel 60-38 per la UnipolSai, massimo vantaggio del match, quando mancano 2’39’’. Con questa pietra che pesa 17 punti pesantissimi, la partita si chiude praticamente. Il resto è pura amministrazione: il match va spegnandosi e, con Geninazzi e Santorelli trova la sua conclusione, la palla viene posata a terra, il tabellone dice 41-66 per i Campioni d’Italia.

 

SERIE A FIPIC – 1^ GIORNATA ANDATA

Key Estate Gsd Porto Torres - Cimberio Hs Varese 64-54 

Santa Lucia Roma - UnipolSai Briantea84 Cantù 41-66 (7-14, 10-15, 19-12, 5-25)

Santo Stefano Avis - Dinamo Lab Banco di Sardegna 87-43

Deco Group Amicacci Giulianova – Special Bergamo Sport Montello 77-45

 

CLASSIFICA:

Key Estate Gsd Porto Torres         2

UnipolSai Briantea84 Cantù        2

Santo Stefano Avis                         2

Deco Group Amicacci Giulianova 2 

Cimberio Hs Varese                        0

Santa Lucia Roma                          0

Dinamo Lab Banco di Sardegna  0

Special Bergamo Sport Montello 0