La Unipol ci ha preso proprio gusto: anche la Vergauwen Cup entra nella bacheca della squadra allenata da Malik Abes. È la terza nella storia del club canturino, dopo quelle vinte nel 2001 e nel 2005, nella vita precedente di questa squadra che oggi è a pieno merito tra le più competitive a livello italiano e ora anche europeo. Questo è il secondo trofeo di una stagione memorabile, dopo la festa per la Coppa Italia poco più di un mese fa. Dopo due giorni di combattimenti, una semifinale di piombo contro i tedeschi del Thuringen e una dose di adrenalina che avrebbe messo in crisi anche un cavallo, la partitissima tutta italiana contro l’Anmic Sassari ha tenuto i cuori appesi a un filo fino agli ultimi 30 secondi, prima di diventare euforia allo stato puro. Con il punteggio di 69-66 i canturini tagliano la retina del PalaMaggetti di Roseto degli Abruzzi, la coppa intitolata ad Andrè Vergauwen – seconda a livello internazionale dopo la Champions Cup - resta in Italia, si trasferisce solo più a Nord. Il primo quarto lascia presagire una finale incandescente: è lotta all’ultimo sangue tra la Unipol di Malik Abes e la Dinamo Sassari del canturino Marco Bergna. È sarda la prima retina infilata sul palquet del PalaMaggetti, ma la risposta Unipol non tarda ad arrivare: è ancora lui a prendere in mano la situazione, uno straordinario Ian Sagar carico di quell’energia che solo i veri leader dimostrano di avere, e che vale alla Unipol i primi 6 punti realizzati. I quintetti si rincorrono in campo, nessun tra le due compagini riesce a imporsi sull’altra, si cerca di allungare ma l’avversario è sempre con il fiato sul collo. Allo scadere dei 10 minuti è la Unipol a buttare avanti la testa, con Andre Bienek a infilare il +2 (16-14). Partenza con allungo per la Briantea84, capace di lasciare i sardi momentaneamente fuori dal gioco e portarsi in pochi minuti verso il massimo vantaggio sul 27-18. Sassari si risveglia dall’ipnosi e ingrana nuovamente la marcia, accorcia le distanze ma senza intimorire i biancoblu. La cavalcata Unipol prosegue senza sosta e all’intervallo lungo il vantaggio è ancora di +9 per il quintetto lombardo (37-28). Terzo quarto con una ripresa del quintetto isolano: i due giganti Ness e Rouillard (14 punti in due sui 21 messi a segno dall’Anmic) prendono possesso dell’area e a suon di bordate rosicchiano punti, arrivando ad avvicinarsi a -6, muro sotto il quale non gli è concesso di scendere. Il periodo si conclude sul 55-49 per la Unipol e la partita è più che mai aperta. Sembra scappare via il quintetto lombardo negli ultimi 10’, la volontà è quella di mettersi al sicuro e infatti arriva ancora a volare a +9 (60-51), ma Sassari non molla proprio, la posta in palio è troppo alta per cedere: infatti il quintetto di Marco Bergna torna a rimettersi in gara, Adolfo Berdun fa la voce grossa e porta i suoi a -1 (62-61) con 4 minuti ancora da giocare. Tutto può succedere. La Vergauwen Cup è in bilico, anzi oscilla pesantemente. La Unipol cerca ancora di mettere spazio, tanto spazio: torna a comandare per 67-61 con un break decisivo iniziato da Sagar, sempre in prima linea quando si tratta di maneggiare esplosivi, e poi completato da Lindblom e Geninazzi. Sassari non si piega, Lindblom fa il 69-63 che sembra annunciare i titoli di coda, poi Ruggieri tenta il colpaccio con una tripla che fa tremare tutto il palazzetto: a 40’’ il tabellone dice 69-66 e nonostante il play sardo cerchi nuovamente il tiro dalla distanza, Okon si mette alle sue calcagna e non lo molla fino a quando non mette gli artigli sulla palla e lascia suonare la più bella sirena mai sentita. Quella della vittoria. “Il livello della competizione era altissimo, lo sapevamo – confessa il capitano Jacopo Geninazzi, ormai allenato a infilare la testa nel canestro per strappare la retina -. Su cinque partite anche stavolta abbiamo dimostrato di essere una grandissimo gruppo, non ci arrendiamo mai. Ora è presto per pensare alla finale scudetto, cominciamo a goderci questo successo. Ma sognare è lecito”. Ian Sagar: “Abbiamo giocato molte volte contro Sassari nel campionato italiano ed è sempre una squadra difficile. Siamo un gruppo meraviglioso, lavoriamo duro tutti insieme e ora siamo qui a gioire per questo bellissimo trofeo europeo”. Andre Bienek: “Ora continueremo a vincere. Tra due settimane ci aspetta la finale del campionato italiano, andiamo a Roma per affrontare il Santa Lucia e non andiamo lì certamente per perdere”. Malik Abes: “Ci stiamo prendendo gusto, il lavoro paga, siamo contenti ora che siamo anche campioni europei. La semifinale è stata molto più combattuta e dura, oggi siamo sempre stati avanti, abbiamo gestito bene il tempo e non abbiamo mai avuto paura come ieri. Con questa coppa andiamo a casa a riposarci e poi andiamo a Roma. Siamo qui e adesso vogliamo vincere tutto”.