I tiri sulla sirena vanno e vengono. A volte entrano e fanno vincere, altre volte no. Quando la differenza tra due squadre sta in un unico maledetto possesso, la sorte decide per tutti. La Supercoppa Italiana finisce nelle mani del Santa Lucia Roma. Il risultato parla chiaro: 72-73 per i capitolini. Sembrava una replica di Gara 1 finale scudetto, quando Santorelli decise il match con un’invenzione sulla sirena. Un déjà-vu per 40’ meno 2’’: è in questo battito di ciglia che si è decisa la gara. Ed è cambiato il finale, a sorpresa. L’ultimo possesso per la UnipolSai sta nelle mani dell’inglese Gaz Choudhry che, dopo aver messo a segno 20 punti (top scorer dei biancoblu), fallisce l’ultimo canestro. Il ferro punisce i campioni d’Italia. Per il Santa Lucia, due sono gli uomini chiave, come era naturale da prevedere: lo storico cecchino Adolfo Damiano Berdun (27 punti, 3 triple) e il neo arrivato Sophiane Mehiaoui (21). “E’ stata una partita molto intensa e molto bella, non sempre possono entrare i tiri dell’ultimo secondo – ha ammesso Malik Abes che, nonostante la sconfitta, appare visibilmente soddisfatto della prova offerta dal suo gruppo -. Abbiamo dimostrato di essere una buona squadra e che si può ancora puntare su di noi. Dobbiamo fare ancora molta strada per trovare la giusta alchimia, questa era la prima vera partita che giochiamo tutti insieme, dopo poche settimane di preparazione. A fine stagione, se ci troveremo ancora uno di fronte all’altro, potremo riparlarne. In ogni caso, oggi abbiamo visto un buonissimo gioco, i nuovi arrivati si sono già messi in luce. Torniamo subito sul campo a lavorare tutti insieme, per farci trovare pronti all’inizio di questo campionato”. “Mi spiace così tanto non aver messo l’ultimo tiro – si rimprovera Gaz Choudhry – abbiamo giocato bene tutta la partita. Siamo un gruppo nuovo, ci serve tempo per conoscerci e sono sicuro che nel giro di pochi mesi cresceremo ancora. Speriamo di ritrovare il Santa Lucia a fine stagione per prenderci la nostra rivincita”. “C’è molta amarezza per questa occasione sprecata, era sicuramente alla nostra portata – ha commentato Filippo Carossino, 20 anni, tra i protagonisti della partita con i suoi primi 16 punti in maglia biancoblu -. Certo, se penso alla forza dei nostri avversari non posso che essere contento di quanto sono riuscito a fare: i compagni mi hanno aiutato molto per farmi sentire a mio agio, credo che questo gruppo sia davvero fantastico e sono onorato di farne parte. Belle le giocate con Brian Bell, essere in campo con lui è davvero un’esperienza incredibile, è un fuoriclasse, libera molto spazio e crea gioco per tutti”. È Stefano Rossetti a infilare il primo canestro di questa Supercoppa 2014. La risposta è tutta inglese con Ian Sagar e Gaz Choudry ad allungare sul 4-2. Berdun pareggia i conti e ristabilisce le gerarchie, con le sue solite bombe di precisione. Sagar riprova a fuggire, ma Sophiane Mehiaoui risponde dall’arco (12-13), la sua specialità. Brian Bell dà lezione di maestria, pasticcia al tiro ma stupisce sulle ruote e serve alla perfezione. Filippo Carossino non spreca gli assist dell’americano e fa 4 importantissimi punti in un primo quarto tra titani. Roma cerca la fuga e con i colpi ben assestati del trio Lescano formato da Rossetti-Berdun-Mehiaoui vola sul 20-12, massimo vantaggio fino a questo momento. UnipolSai apparentemente in crisi, mangia la polvere sollevata dai capitolini. Il primo quarto termina con un divario importante in favore del Santa Lucia: 16-22. La risposta biancoblu arriva dalla mano di Ruiz, carico da tre e in testa un chiaro messaggio: non si molla. In 2’ a cavallo dei primi due periodi, lo spagnolo la mette da tutte le parti del campo, 7 punti che ristabiliscono gli equilibri. Carossino accorcia e porta la UnipolSai sul -3 (21-24). Il solito Berdun lascia la firma, i canturini accettano la sfida e ruggiscono forte. La tripla di Choudry azzera le distanze (26-26), Gustavsson prende le misure e firma il vantaggio del +2 (28-26). Capitan Sagar spinge forte e punisce dalla lunetta. Roma cerca di aggiustare ma il solito Berdun non basta. All’intervallo lungo la storia cambia: UnipolSai avanti, Roma lanciata all’inseguimento (33-30). Alla ripresa, il colossal entra nel vivo. Punto su punto per dieci minuti. Nessun margine per allungare. Coach Abes ruota la panchina come un croupier, Jordi e Choudhry si alternano per dare nuova spinta al gioco e tenere il ritmo che è altissimo. La terza sirena descrive questo equilibro sigillando il 51-50 in favore della UnipolSai. Il Santa Lucia, pur con un Cavagnini appesantito da 4 falli, cerca di costruire (57-60) ma Choudhry distrugge, sbriciolando il vantaggio e rimettendo avanti la testa. Una cosa è certa: il basket giocato sul campo di San Marino appartiene a un’altra dimensione. Gli assist volanti corrono veloci sull’asse Bell-Carossino: prima il giovane italiano per 65-62, poi il rincalzo dello statunitense per il + 5, quando mancano 2’ dalla fine. Berdun guadagna un fallo sul tiro da tre e realizza tutto il suo capitalo dalla lunetta per il 68-65, poi non contento la mette dall’arco e impatta. Il vantaggio della UnipolSai è svanito. Si riparte da zero, ma con 39’ di battaglia sulle spalle. Mehiaoui esce a 36’’ dalla fine per falli, ma la squadra è tutta sulle spalle dell’italo-argentino Adolfo Damiano Berdun che non si fa tremare i polsi e mette la tripla del vantaggio (72-73). Nelle mani della Unipol passano due tiri, ma nessuno entra: prima Gustavsson, poi Carossino. Infine, a 2’’ dalla sirena il tiro decisivo sta nelle mani di Gaz Choudhry che lo sbaglia. Supercoppa Italiana al Santa Lucia Roma. UnipolSai Briantea84 – Santa Lucia Roma 72-73 1Q 16-22 2Q 33-30 (17-8) 3Q 51-50 (18-20) 4Q 72-73 (21-23) UnipolSai Briantea Gustavsson 4, Schiera 0, Carossino 16, Molteni n.e., Bell 12, Santorelli 2, Ruiz 9, Sagar 9, Crespi n.e., Scopelliti 0, Nava n.e., Choudhry 20. Santa Lucia Roma Papi 0, Stupenengo 0, Sanna n.e., Mehiaoui 21, Raourahi 0, Obino 0, Cavagnini 15, Rossetti 10, Berdun 27, Fares 0, Morato 0, Ion 0.