“Appena arrivata tremavo per l’emozione e la paura”. Questo il commento a caldo di Elena Pietroni, la 14enne convocata a Brescia al Campus giovanile di nuoto insieme ad altri 11 atleti d’interesse nazionale in vista di Londra 2012. Due giorni di lavoro intensivo alla corte di Riccardo Vernole, il coordinatore tecnico della nazionale italiana che ha salutato i ragazzi con questo monito: “Noi crediamo in voi e voi adesso dovete credere in voi stessi”. Insieme ai tecnici dei club di provenienza degli atleti convocati, il team azzurro ha svolto tre turni di allenamento di 2 ore ciascuno, mettendo alla prova il livello dei singoli e impostando un lavoro condiviso con gli allenatori che dopo il raduno avranno il compito di portare ai massimi livelli i loro pupilli. “E’ stato un campus davvero molto interessante – ha commentato Alessandro Pezzani, responsabile tecnico del settore nuoto della Briantea – perché siamo stati a bordo vasca insieme ai tecnici della nazionale, scambiandoci opinioni e cercando di capire insieme a che punto è il vivaio italiano, ovvero il futuro della nazionale di nuoto. I ragazzi hanno svolto esercizi in vasca ma anche test sulla respirazione, in modo da avere un quadro completo dell’atleta. Tutto questo è un arricchimento non solo per Elena ma anche per la nostra società”. Mascotte del gruppo con i suoi 14 anni, Pietroni, dopo un momento iniziale di legittimo terrore, ha vissuto con estremo entusiasmo il ritiro azzurro: “Sono stanca morta – ha ammesso al rientro la giovane di Novedrate – gli allenamenti sono stati pesanti ma davvero utili. I tecnici ci davano un sacco di consigli per migliorare la tecnica e, anche se sono cose che mi dice sempre il mio allenatore, sentiti da loro è tutta un’altra cosa. Siamo un bel gruppo di casinisti, mi sono divertita. E questa notte di sicuro dormirò con la maglia della nazionale italiana”.