Tutto tranne che una partita tranquilla. Porto Torres è arrivata in Brianza con il coltello tra i denti. Nessun senso di sazietà per il prezioso posto, quarto e ultimo, appena guadagnato nei play-off, nessuna rilassatezza: la squadra sarda allenata da Antonio Fadda ha lottato come se non ci fosse un domani e, per almeno tre quarti di match, ha assaporato la piacevole sensazione di essere la prima, dopo quasi 2 anni, a violare il santuario di Seveso. Non ci è riuscita, ma ci è andata vicina: il tabellone, fermato sull’80-69, non dice tutta la verità. Onore al merito per Porto Torres, che ha dimostrato di saper vendere cara la pelle e se ne dovrà ricordare chi avrà la sventura di incrociarla nelle partite che contano. Nel primo quarto un Simon Munn mastodontico, ancora decisivo nonostante l’età (classe ’68), si accaparra 10 punti dei 24 segnati da Porto Torres. Il resto è del connazionale Ademola Orogbemi (8). Ai due inglesi il ritiro con la rappresentativa britannica d’inizio settimana ha fatto bene. La Unipol, con la coppia Sagar-Bienek a tenere il debole filo marcatura, non riesce a ingranare la marcia giusta. In casa solo contro il Santa Lucia era capitato che i padroni di casa finissero sotto nei primi 10’ (14-24). Per due minuti in avvio del secondo periodo il risultato non cambia. Coach Abes gioca la carta Ruiz. Lo spagnolo non sta con le mani in mano, così come Edwards che firma il canestro del -4 (22-26). Sagar accorcia ulteriormente, quando mancano 3’ all’intervallo. L’inesorabile rimonta dei lombardi trova la via spianata dal terzo fallo del cecchino Orogbemi, costretto ad accomodarsi in panchina in favore di Richard Sargent. La triplona di Bienek a 1’30’’ fa infiammare un palazzetto tutto esaurito, ora il risultato è in parità: 28-28. La partita riparte da capo. Più infuocata che mai. La musica cambia alla ripresa, Edwards mette a segno il sorpasso (36-34), per la prima volta la Unipol va a condurre. Ma la supremazia dura poco: Raimondi, ex di turno, risponde da 3 e rimette in pari e poi di nuovo dalla distanza infila il pallone del 39-40. Porto Torres non molla niente. La guerra, adesso, è tutta tra il play sardo e lo svedese Lindblom. Colpo su colpo. La sensazione è che sia il veterano di Porto Torres a fare la voce più grossa: il sorpasso, a pochi secondi dalla terza sirena, vale il 53-55. Si soffre ancora. Orogbemi non perdona, ma Sagar neppure. È l’inglese in maglia biancoblu a lanciare la volata, per il break di 9-2 che ribalta definitivamente gli equilibri (63-57). Il vantaggio di 6 punti viene difeso da Brian Bell, a cui tocca il compito ingrato di mettere freno al massiccio Munn. Dalla lunetta Bienek porta il vantaggio a +10, momento in cui Abes rimescola il quintetto e mette in campo il giovane Molteni. A 1’43’’ dalla fine, l’uscita di Munn per 5 falli, dopo 38’ di terrore, 21 punti e 10 rimbalzi, fa tirare un sospiro di sollievo sulla panchina della Unipol. Il resto della partita è una girandola di falli e tiri liberi, che per fortuna non spostano l’inerzia (6/10 messi a segno fronte Unipol), ma accompagnano come sincopi al verdetto finale: 80-69. “Sono davvero orgoglioso di come si è comportata la squadra – ha affermato Abes – non era semplice, abbiamo dovuto fare i conti con una infermeria troppo piena per tutta la settimana. Stasera Porto Torres ha giocato una bella partita, ha dimostrato che il suo posto nei play-off non è casuale e le sorprese possono essere dietro l’angolo. Di certo ci prepariamo al momento più caldo della stagione. Il nostro secondo posto ormai è salvo, la partita con Gradisca di settimana prossima non potrà spostare nulla. Adesso la nostra attenzione andrà tutta per le qualificazioni di Eurolega, che dall’inizio della stagione è l’obiettivo che la società ci ha chiesto”. “Simon Munn è stato monumentale all’inizio – ha commentato Martin Edwards, tra i migliori in campo -, poi nel secondo quarto siamo riusciti ad aggiustare la difesa, abbiamo preso le misure per raddrizzare il risultato. Porto Torres gioca un basket veloce ed è stato protagonista di una gara davvero dura. Un plauso particolare al nostro pubblico, che nel momento in cui eravamo sotto ci ha dato una grande spinta e non ci lascia perdere. Davvero strepitoso, è il nostro sesto uomo in campo”.