È l’argentino Alberto Esteche, play-guardia punti 2.0, il giocatore che completa la rosa della UnipolSai Briantea84 per la stagione 2017-18. Classe 1990, recente medaglia di bronzo in Coppa America con la Nazionale argentina (valida per la qualificazione ai Mondiali di Amburgo 2018), insieme al connazionale e, da pochi giorni, compagno di club Adolfo Berdun.
“Ho sempre desiderato giocare in Europa - il commento di Esteche, in Brianza da soli 4 giorni -, e quando mi venne data l’opportunità nel 2013 di trasferirmi in Spagna lo feci con l’obiettivo di imparare e maturare un’esperienza tale da permettermi, un giorno, di ambire a club importanti e impegnati in competizioni di alto livello. La UnipolSai Briantea84 è sicuramente una delle squadre più prestigiose d’Europa, ho sempre sognato di vestire la maglia di un club così. Oggi è un onore per me essere qui ed essere parte di questa società. Arrivo con molto entusiasmo e con tanta voglia di migliorare - giorno dopo giorno - per garantire alla squadra il massimo del mio contributo. I titoli sono il risultato del lavoro di un intero gruppo, sono certo che sapremo combattere per tutto quello per cui saremo chiamati in campo”.
LA CARRIERA - Quella con il basket in carrozzina è una storia iniziata nel 2006 in forza al club argentino del Cedic di Buenos Aires. Sulla strada della palla a spicchi un incidente durante la notte di capodanno, a dieci anni, quando una pallottola vagante provoca a Esteche una lesione spinale.
“Ho conosciuto la pallacanestro in carrozzina grazie ai medici che, dopo l’incidente, mi suggerirono di praticare sport come strumento di crescita personale. Iniziai con il nuoto ma non faceva per me, ero affascinato dalle dinamiche di squadra e così scelsi il basket”.
Una partenza dalla terza divisione sotto la guida tecnica di Mario Reynoso cui seguì dopo soli due anni, nel 2008, la prima convocazione in Nazionale, appena maggiorenne. Nel 2009 arriva la prima partecipazione a un torneo ufficiale, la Coppa America a Vancouver, in Canada. Nel frattempo, Esteche si laurea campione di Argentina di seconda divisione con il Cedic (2008) e l’anno successivo, nel 2009, solleva il titolo nella massima serie. Nel 2012 è ancora campione nazionale di prima divisione, questa volta con la maglia del River Plate.
Il 2013 è l’anno dell’approdo in Europa, occasione per dare nuova linfa alla sua carriera professionale. Ad accoglierlo è il club spagnolo del Mideba Extremadura, per poi vestire la maglia del Bsr Amiab Albacete, club in forza al quale nella scorsa stagione si laurea vicecampione nella Copa del Rey, oltre a raggiungere un secondo posto sia nella liga spagnola che nell’europea Coppa Vergauwen.
OLTRE IL BASKET - Nato a Buenos Aires l’1 gennaio del 1990, terzo di tre fratelli, Omar e Eduar: “La mia famiglia è fondamentale in tutto quello che faccio - ha continuato -, e anche se durante l’anno passo poco tempo in Argentina per motivi professionali, il supporto e il sostegno di mio padre e dei miei fratelli è fortissimo nonostante la distanza geografica. Devo ringraziare mio papà, la sua costanza e i suoi preziosi consigli se oggi lo sport è il mio lavoro. Una cosa che ricordo è che, quando avevo 16 anni, mi costruì un tabellone di legno e un canestro e mi regalò una palla da basket perché potessi giocare nel cortile di casa insieme ai miei fratelli. Mai avrei pensato che lo sport mi avrebbe regalato soddisfazioni così grandi”.
Nel corso degli anni quello che è nato come un gioco è diventato molto di più: “Lo sport è tutto per me, è un qualcosa che mi appassiona è fonte di allegria e sacrificio, mi insegna a superarmi giorno dopo giorno e mi ricorda che nella vita non esistono limiti”.