
È arrivato da ragazzo nel 2003, lui che vicino a Briantea84 è nato e cresciuto fino a diventarne uno dei volti più iconici. Il bianco e il blu una seconda pelle, il club brianzolo come casa. Capitano, storia e leggenda: per sempre sarà così. La Unipol Briantea84 Cantù comunica la fine del rapporto di collaborazione con l’atleta Jacopo Geninazzi. Il numero 19 ha vissuto 18 stagioni sportive in Brianza con la maglia biancoblù, alzando al cielo ben 19 trofei di cui 13 da capitano: 6 Scudetti (2013, 2018, 2021, 2022, 2024 e 2025), 6 Coppa Italia (2013, 2018, 2019, 2020, 2022 e 2024), 5 Supercoppa Italiana (2017, 2018, 2019, 2021 e 2024) e 2 Eurocup1 (ex Vergauwen Cup) sollevate nel 2005 e nel 2013.
Il club ringrazia Jacopo Geninazzi per la sua grande professionalità e dedizione e gli augura il meglio per il futuro.
“È stata una decisione complicatissima. Dopo 18 stagioni fare un passo indietro e lasciare Briantea84, non è stato semplice. In questo momento sto vivendo emozioni contrastanti. C’è la tristezza della scelta, ma anche un misto di soddisfazione e felicità perché guardandomi indietro dal 2003 ad oggi credo che abbiamo costruito tanto, ottenuto molti successi ed è stato un onore far parte della squadra ed essere anche capitano di uno dei club più importanti al mondo.
Per me è stato fondamentale avere Briantea84 vicino casa, fortunato di esserci entrato. Avere la possibilità di praticare lo sport paralimpico a grandi livelli a pochi chilometri da dove si vive, non è per tutti. Spesso atleti con disabilità devono spostarsi o alcuni sono costretti a non praticare sport perché non hanno una società sportiva nelle loro zone.
Qui sono cresciuto, ho vinto tanto ed è stato difficile ripetersi. Abbiamo avuto la bravura, società e giocatori, di lavorare sodo e duro e costruire una squadra che si è sempre distinta per impegno, solidità e affiatamento. Essendo al top, ci si aspetta sempre che gli obiettivi siano il massimo possibile: vincere. Alzare trofei è stata un’emozione grande, molti dei quali come capitano, ha ripagato tutti gli sforzi fatti nelle settimane. I tifosi ci vedono in campo giocare, ma dietro c’è sempre un lavoro che va oltre i 40 minuti della partita e spesso è una parte molto complicata.
Briantea84 è una società strutturata e qui l’atleta fa l’atleta a tutti gli effetti: doppi allenamenti al giorno, con alle spalle uno staff di professionisti che ci permettono di essere sempre al top, concentrandoci sulle nostre prestazioni che poi mettiamo in mostra davanti ad un PalaMeda che spesso è stato sold out.
La Paralimpiade di Londra 2012 con la Nazionale Italiana è stata una delle emozioni più grandi della mia vita. Ogni bambino e ragazzo che inizia a fare sport sogna di arrivare a quell’appuntamento perché è la massima rappresentazione dello sport a livello mondiale. Ho avuto la fortuna di arrivarci in quella che tutti hanno definito della svolta: è stato emozionante. Settimane in cui ho respirato sport 24 ore su 24, tutta la città emanava questa energia. Palazzetti pieni e noi atleti siamo stati al centro del mondo. Si è presa tanta consapevolezza che lo sportivo paralimpico non è di Serie B, ma è un atleta a tutti gli effetti. Ed è quello che quotidianamente facciamo con Briantea84 nei confronti dei giovani: nelle scuole, negli oratori e nelle società sportive, per far passare il messaggio che non serve pietismo.
Ho vinto tanto, ma tutto è sempre partito da molto più lontano: ore e giorni passati al palazzetto. Per questo dico a chiunque vestirà questa maglia di continuare a lavorare, perché nessuno regala nulla. Mi piace spesso dire che il successo è il dividendo del sudore: più sudi e più sei fortunato e più hai la possibilità di vincere. A tutti quelli che continueranno e arriveranno qui voglio solo dire che entreranno a far parte di una società sportiva di grande livello, importante e che significa l’onore di vestire la maglia sul campo, ma anche l’onere di diffondere i valori dello sport paralimpico al di fuori del palazzetto a chi non conosce questo mondo. Chi veste questa maglia dovrà essere ambasciatore del messaggio di Briantea84. Il tutto, senza dimenticare il passato. Briantea84 ha oltre 40 anni ed è nata dall’intuizione geniale di una persona a cui devo tantissimo: Alfredo Marson. Ha permesso a me e a centinaia di atleti di praticare sport a tutti i livelli. Chiunque sia stato qui o per un secondo si sia affacciato al mondo dello sport paralimpico in Italia e in Europa, deve ringraziare Alfredo.
Ringrazio la mia famiglia che mi ha sempre appoggiato e spinto fin dall’inizio. La mia compagna e la mia bimba perché gli ultimi due anni non sono stati semplici nel mettere insieme tutti gli impegni, ma mi hanno sempre supportato. Ringrazio tutti quelli che attualmente fanno parte di questo club: il presidente Gianantonio Tomaselli, tutto lo staff dalla squadra, a chi lavora dietro le quinte negli uffici e che permette a noi di fare gli atleti. Ringrazio tutte le persone che ho incontrato nella mia carriera: dai primi compagni di squadra come Andrea Rocca e Matteo Cavagnini che hanno preso sotto la loro ala protettrice il me diciasettenne. A tutti quelli che ho incrociato sia come compagni che avversari. Un grazie enorme a tutti quelli che ci hanno seguito dagli spalti e da casa e che mi hanno dato sempre la spinta giusta”.